Lo studio di un ricercatore italiano a Londra. Analizzando un ampio campione di spot pubblicitari di giocattoli trasmessi nel Regno Unito, i ricercatori hanno identificato evidenti differenze negli stili musicali utilizzati nelle pubblicità rivolte a maschi e femmine.
Stereotipi di genere nelle musiche degli spot di giocattoli
Gli spot pubblicitari dei giocattoli per bambini trasmettono stereotipi di genere non solo attraverso immagini e parole, ma anche attraverso suoni e musiche. Questa conclusione emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Plos One, condotto dalla Queen Mary University di Londra e firmato dal ricercatore italiano Luca Marinelli. Attualmente impegnato in un dottorato di ricerca su musica e intelligenza artificiale.
Nel corso degli anni di ricerca, “il ruolo della musica nella rappresentazione del genere è stato per lo più trascurato”, afferma Luca Marinelli. “Tuttavia, i nostri risultati dimostrano che le colonne sonore svolgono un ruolo cruciale nel formare la percezione di genere sin dalla prima infanzia”.
I dati
Esaminando un ampio campione di spot pubblicitari di giocattoli trasmessi nel Regno Unito, gli studiosi hanno riscontrato chiare differenze negli stili musicali utilizzati per i bambini e per le bambine. Negli spot destinati ai maschi, le colonne sonore tendono ad essere più forti, invasive e distorte, contribuendo a enfatizzare la mascolinità attraverso paesaggi sonori più ruvidi. Al contrario, gli spot per le bambine presentano melodie più dolci e armoniose, rinforzando le tradizionali associazioni con la femminilità.
Lo studio esplora anche le origini storiche e culturali delle connessioni tra certi strumenti musicali e le identità di genere. Ad esempio, l’arpa è frequentemente considerata uno strumento femminile, grazie alla sua storica associazione con le donne nei salotti francesi del XVIII secolo, mentre i tamburi, spesso utilizzati nei conflitti bellici, sono generalmente legati alla mascolinità.
“Queste scelte di progettazione sinergiche non sono casuali; sono deliberatamente in linea con le consolidate norme di genere”, osserva Marinelli. “La musica di genere nella pubblicità non influenza solo il modo in cui vengono commercializzati i giocattoli, ma plasma anche l’esperienza affettiva dello stesso spot pubblicitario”, sottolinea il coordinatore dello studio, Charalampos Saitis. “I bambini ricevono questi messaggi a più livelli e l’impatto emotivo della musica rafforza il binarismo di genere in modi sottili ma potenti”.