Cronaca

Strage di Altavilla, cosa rivela la perizia psichiatrica su Giovanni Barreca: “Dopo gli omicidi ascoltò inni religiosi”

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Giovanni Barreca

Ecco cosa ha rivelato la perizia psichiatrica su Giovanni Barreca, accusato della strage di Altavilla Milicia: “Dopo gli omicidi ascoltò inni religiosi”. L’analisi condotta dai medici ha rivelato che l’uomo è ancora soggetto a un delirio mistico.

Strage di Altavilla, cosa rivela la perizia psichiatrica su Giovanni Barreca

L’analisi condotta dai medici ha rivelato che l’uomo è ancora soggetto a un delirio mistico. I professionisti hanno descritto la sua condizione come caratterizzata da “meccanismi di dipendenza con pieno controllo della coscienza dell’indagato attraverso dinamiche di sudditanza patologica”. Il pensiero di Giovanni Barreca è stato giudicato rigido e immaturo, con una tendenza a semplificare la realtà, il che rende il suo rapporto con essa fragile. Inoltre, presenta un’affettività impoverita, tutte condizioni che possono influenzare negativamente le sue relazioni. Barreca mostra limitate capacità cognitive, evidenti fin dall’infanzia, con una scarsa scolarizzazione e un percorso di studi irregolare, insieme a una marcata suggestionabilità e difese inadeguate. Questi fattori di vulnerabilità possono facilmente favorire l’insorgere di credenze patogene, sia autoalimentate che alimentate da dinamiche di gruppo. Queste conclusioni emergono dalla perizia psichiatrica che ha dichiarato Barreca incapace di intendere e di volere. L’uomo è accusato, insieme alla figlia e ai coniugi Massimo Carandente e Sabrina Fina, di aver ucciso la moglie e i due figli di 16 e 5 anni. A causa del suo stato, è stato disposto il trasferimento di Barreca in una Rems (Residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza).

Il ruolo della coppia nella mente di Barreca

Gli esperti ritengono che l’interazione con la coppia, conosciuta durante riti di preghiera, abbia rafforzato e rinnovato i “meccanismi di dipendenza con pieno controllo della coscienza dell’indagato attraverso dinamiche di sudditanza patologica”. Sembra che si sia formato un piccolo gruppo religioso in cui i due co-indagati abbiano assunto, secondo quanto riferito da Barreca, un ruolo predominante, al di fuori di contesti di culto ufficiali. Questo ha alimentato la convinzione che una presenza demoniaca avesse contaminato e “infettato” la sua famiglia. Barreca ha dichiarato: “Cosa dicevano, io facevo. Hanno fatto miracoli e prodigi, ci hanno preso la mente a tutti e cinque”.

“Subito dopo gli omicidi, usò il cellulare per ascoltare inni evangelici ad alto volume”

La cellula di fedeli condivideva una visione assolutista, caratterizzata dalla tendenza a interpretare ogni aspetto della realtà in chiave mistica, e un fideismo che richiedeva atti di fede e dogmi a cui aderire in modo acritico. Inoltre, presentava una visione manichea, con una netta distinzione tra bene e male, e una tendenza a deresponsabilizzarsi, interpretando ogni evento secondo la dicotomia bene-male e Dio-Satana. Anche dopo i tragici eventi, che portarono alla morte di tre familiari stretti di Barreca, i suoi comportamenti apparivano disorganizzati e indicativi di un’alterazione persistente. Quando Barreca lasciò la casa, invece di cercare di fuggire, si mosse in modo confuso e poco organizzato, raggiungendo alcuni negozi. In uno stato di esaltazione religiosa duraturo, utilizzò il cellulare per ascoltare canti evangelici ad alto volume, attirando l’attenzione di altri, fino a chiedere aiuto telefonico a un conoscente e a un familiare.

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