Cronaca

Shock sui social: diffuso il video della strage della funivia Stresa-Mottarone

Strage funivia Stresa-Mottarone: polemica per il video sui social. La Procura di Verbania ribadisce il divieto di divulgazione delle immagini

Polemica e indignazione sui social per la pubblicazione del video della strage della funivia Stresa-Mottarone. A distanza di oltre 20 giorni dal giorno della strage, emerge il video, tragico, terrificante della Funivia Stresa-Mottarone, le immagini che immortalano il momento in cui il cavo si spezza, la funivia schizza all’indietro per poi sfracellarsi al suolo.

Immagini terribili, diffuse dal Tg3, sconsigliate a un pubblico sensibile. Nelle immagini si vede la cabina numero 3 avvicinarsi lentamente al Mottarone, la stazione d’arrivo. A bordo 15  persone tra cui il piccolo Eitan, il bambino unico sopravvissuto, il padre e due donne.

Strage funivia Stresa-Mottarone: il video sui social

Nel video si vedono le facce dei passeggeri, gioiose. E poi terrorizzate: proprio a pochi centimetri dall’arrivo ecco il cavo che si spezza, la cabina che si impenna e mostra la pancia. Tutti all’interno cadono a terra. La cabina poi scivola via sempre più veloce, fino a cadere nel vuoto e schiantarsi a terra. L’ultima parte, lo schianto, non si vede poiché avviene dietro al rilievo montuoso.

Nello schianto, 14 le vittime. Il video, che è stato registrato dai carabinieri riprendendo un monitor, è agli atti dell’inchiesta. Nella inquadratura interna alla stazione si vede l’addetto che attende l’arrivo della cabina alzare per un attimo la testa, forse perché si è reso conto che qualcosa non va. Il resto è tragica storia: la fune si spezza, la cabina precipita e l’uomo corre a chiamare i soccorsi. Troppo tardi.

Il video, ovviamente, è considerato un documento chiave per l’inchiesta. Il fatto che la cabina sia schizzata all’indietro a tutta velocità, come ormai è tristemente noto e assodato, è dovuto al fatto che ci fossero i cosiddetti “forchettoni” a bloccare il freno d’emergenza.

La polemica

Sui social è scoppiata la polemica per la scelta di pubblicare le terribili immagini di quel tragico momento. Inoltre procura di Verbania ha chiarito che si “tratta di immagini di cui è vietata la pubblicazione, anche parziale”.


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Funivia del Mottarone: accolta la richiesta di Tadini

L’incidente probatorio sulla cabina della funivia del Mottarone si farà. Il gip del Tribunale di Verbania Elena Ceriotti ha accolto la richiesta avanzata dal difensore del capo servizio della funivia del Mottarone, Gabriele Tadini, attualmente agli arresti domiciliari per l’incidente in cui domenica 23 maggio sono morte 14 persone. La richiesta “è finalizzata a perizia sulle cause della precipitazione della cabina della funivia del Mottarone“. Il giudice ha nominato come perito l’ingegnere Antonio De Luca dell’università Federico II di Napoli, riservandosi la nomina di altri periti, e ha convocato le parti in tribunale a Verbania per il conferimento dell’incarico il prossimo 8 luglio.

L’incidente probatorio sui resti della cabina precipitata sul Mottarone, in particolare sulla fune traente e sul sistema frenante di emergenza, non compromette le indagini, come sostenuto dalla procura. È quanto si legge, in estrema sintesi, nel provvedimento con cui il gip ha concesso l’incidente probatorio chiesto dalla difesa di Tadini, l’avvocato Marcello Perillo, rilevando i presupposti giuridici per l’accoglimento.

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