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Suicidio assistito, Stefano Gheller: “Accolta la mia richiesta”

Accolta la richiesta di suicidio medicalmente assisto presentata da Stefano Gheller, affetto da una grave forma di distrofia muscolare. L’Aulss 7 Pedemontana ha dato l’assenso. Gheller: “È un gran bel giorno, ora sono libero di decidere quando vorrò mettere fine alle mie sofferenze”.

Suicidio assistito, accolta la richiesta di Stefano Gheller

Buongiorno amici vicini e lontani oggi sono felicissimo ed è un gran bel giorno, è stato qui, il direttore sanitario della Aulss 7 Pedemontana a cui io il 30 giugno avevo inoltrato la mia richiesta di suicidio assistito, vi informo che la mia richiesta è stata accolta, e ora sono libero di decidere quando vorrò mettere fine alle mie sofferenze“. Così Stefano Gheller, il 49enne di Cassola (Vicenza) affetto da distrofia muscolare, che aveva deciso di scrivere una lettera all’Ulss 7 Pedemontana per chiedere “di attivare con urgenza la procedura prevista per l’accesso legale al suicidio medicalmente assistito“.

Sono contento che questo diritto mi sia stato riconosciuto e spero possa in parte servire per altre eventuali persone che ne faranno richiesta“, aggiunge Gheller che utilizza un respiratore con mascherina 24 ore al giorno.

La mia Aulss devo dire è stata veloce rispetto ad altri casi a darmi risposta e sosterrà tutte le spese per quando deciderò di farlo, sul quando – sottolinea – dipenderà da due fattori, il primo ovviamente sul decorso della mia malattia e cosa ancora mi toglierà più di quanto mi ha già tolto finora, poi dipenderà da quanto lo stato Italiano e la Regione Veneto mi aiuterà economicamente a fare una vita dignitosa potendo pagare una assistenza adeguata ai miei bisogni, perché doversi alzare ogni mattina e affrontare la giornata è già dura così, ma dover oltre al peso della malattia pensare a come pagare l’assistenza adeguata e non solo diventa un ulteriore peso continuo che consuma le poche forze che uno ha“.

Ovviamente quando deciderò di mettere fine alla mia vita ve lo dirò, mi scuso se ultimamente non ho interagito molto con voi ma non sono stato bene sia fisicamente che mentalmente, vi voglio bene e vi ringrazio tutti voi che mi state sempre vicino“, conclude Gheller.

La storia di Stefano, malato di distrofia muscolare rinuncia all’eutanasia

Nel 2019 aveva annunciato di voler farla finita, sottoponendosi all’eutanasia in Svizzera, ma la vicinanza di tante persone, e una visita del vescovo di Vicenza, mons. Beniamino Pizziol, lo hanno fatto desistere dal proposito e vuole “prima di morire, provare a vivere”.

“Non lo avrei mai creduto – aveva afferma dopo il 2019 – ma tutte le testimonianze di affetto e vicinanza ricevute negli ultimi mesi mi hanno fatto capire che forse la mia vita merita di più, che forse anche io ho ancora il diritto di sognare: aiutatemi ad andare a New York”. E mons. Pizziol “mi ha fatto bene al cuore, gli ho chiesto di poter intercedere per organizzare un incontro con Papa Francesco”.

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