Un detenuto di 25 anni si è tolto la vita impiccandosi nel carcere di Regina Coeli a Roma: si tratta già del quarto suicidio avvenuto nell’arco di questo inizio di 2025. Come evidenziato dal segretario del sindacato Fns Cisl, Massimo Costantino, la struttura penitenziaria di Regina Coeli è da tempo afflitta da un grave sovraffollamento, accogliendo attualmente circa 1050 detenuti a fronte di una capienza prevista di 618.
Suicidio a Roma, detenuto si toglie la vita nel carcere Regina Coeli
Un giovane di 23 anni di origine romena ha deciso di suicidarsi ieri sera nel bagno della sua cella all’interno del carcere romano di Regina Coeli. Secondo quanto riportato dal sindacato Fns Cisl, il ragazzo si trovava nella seconda sezione. Massimo Costantino ha ribadito che la casa circondariale è da tempo in difficoltà a causa del sovraffollamento, con un numero di detenuti ben superiore a quello consentito.
Il garante ricorda che quello di ieri è già il quarto suicidio avvenuto in carcere: “Il giovane che si è tolto la vita ieri sera a Regina Coeli è il quarto in Italia in meno di dieci giorni, senza contare il suicidio dell’operatore penitenziario nel carcere di Paola. Quando verranno adottati i provvedimenti necessari e urgenti per ridurre il numero di detenuti e permettere al personale di polizia, educativo e sanitario di occuparsi adeguatamente dei reati più gravi e delle lunghe pene da scontare?”.
Identificare il rischio di suicidio non è mai un compito semplice, ma quando gli operatori si trovano a gestire il doppio delle persone in carcere, come avviene a Regina Coeli, con la metà del personale disponibile, la situazione diventa insostenibile. Durante l’apertura della Porta Santa a Rebibbia, Papa Francesco ha invitato i detenuti a mantenere viva la speranza. Tuttavia, anche noi, e in particolare coloro che ricoprono ruoli politici e di governo, dobbiamo credere nella possibilità di un’alternativa a queste carceri sovraffollate e degradanti, e agire di conseguenza.