Cronaca

Suicidio in diretta su TikTok, il padre di Vincent: “Chiedo giustizia”

Il suicidio in diretta di Vincent Plicchi, conosciuto come Inquisitor Ghost, ha sconvolto la comunità di TikTok. “Non ci sono dubbi che mio figlio sia stato vittima di cyberbullismo. Deve essere fatta giustizia”, dice il padre del 23enne di Bologna.

Suicidio in diretta su TikTok, il padre di Vincent chiede giustizia

Il padre di Vincent Plicchi, conosciuto come Inquisitor Ghost, e molti utenti dei social sono convinti, infatti, che il 23enne si sia tolto la vita a causa del cyberbullismo dopo le false accuse di pedofilia partite da una ragazza turca di 17 anni, che sulla piattaforma si era finta maggiorenne, e da un altro utente (il fidanzato della 17enne) , che avrebbero scatenato una gogna mediatica.

“Sui social – continua il padre – girano screenshot di false conversazioni tra loro due, ripubblicate più volte da diversi utenti”. “Non c’è bisogno nemmeno di presentare una denuncia, è talmente chiaro, i carabinieri sanno già tutto. C’è una inchiesta e non posso trovare io i responsabili, ma basta guardare TikTok per capire chi è stato e cosa è successo”, afferma l’uomo.

Vincent vittima di cyberbullismo

“Mio figlio era introverso, non depresso, e fino a 10 giorni fa stava attraversando un bel periodo, poi è cambiato tutto – prosegue il padre del 23enne -. Con me ha sempre minimizzato quello che gli stava capitando, fino alla fine. Quella sera ci siamo sentiti mezz’ora prima che succedesse tutto. Mi aveva parlato di una violazione della sua privacy, non di accuse social di pedofilia, altrimenti sarei intervenuto subito”. Per il genitore il ragazzo si è tolto la vita poiché non ha retto alla campagna di odio scatenata contro di lui.

“Lui con questa ragazza turca non aveva nemmeno interagito, l’ha bloccata subito. Ma sui social girano screenshot di false conversazioni tra loro due, ripubblicate più volte da diversi utenti. Alcuni di loro, italiani, mi hanno chiesto scusa per quello che hanno fatto, dicendo che sono stati costretti altrimenti sarebbero finiti anche loro nella gogna mediatica scatenata da queste persone”

Accusato di pedofila da una ragazza che si era finta maggiorenne

Adesso a essere nell’occhio del ciclone è la coppia di fidanzati, una ragazza di 17 anni e un ragazzo di 21 di origine turca, che ha dato vita, circa un mese fa, a una trappola diventata mortale, con l’intento di demolire il personaggio di ’Inquisitor3’ per ricavarne visibilità.

La 17enne, ripetutamente contattava Vincent su Discord, applicazione statunitense dedicata alla comunicazione tra videogiocatori. Lei cercava di persuadere il 23enne: “Possiamo conoscerci? Dai, non sono minorenne”, scrive fingendosi maggiorenne.

“Il mio fidanzato mi ha detto di insistere, perché non avevamo abbastanza prove – confessa la 17enne in un’altra chat –. Visto che nella biografia Tiktok di ’Inquisitor3’ c’è scritto che non parla con i minorenni, ho finto di essere più grande”. Ma Plicchi non si scompone ed è chiaro: “Non sono interessato – le risponde –. Mi dispiace”.

La 17enne dopo aver conquistato la sua fiducia diventando sua editor, in accordo con il suo fidanzato, decide di inscenare una conversazione a sfondo sessuale con Vincent, accusandolo di pedofilia attraverso la divulgazione di chat false.

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