Suicidio a Palermo: un uomo si è tolto la vita impiccandosi in casa, indagati figlia e fidanzato minorenni. I due avrebbero costantemente chiesto denaro al 48enne, minacciandolo ripetutamente.
Suicidio a Palermo: indagati figlia e fidanzato minorenni
G.M., un uomo di 48 anni, avrebbe deciso di porre fine alla sua vita a causa delle pressioni psicologiche e delle incessanti richieste di denaro provenienti dalla figlia di sedici anni e dal fidanzato, un anno più grande. Questo è il drammatico scenario delineato dalla Procura del tribunale per i minorenni di Palermo, sotto la direzione di Claudia Cammarata, a seguito di un’inchiesta. Secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, l’uomo avrebbe subito per tre mesi continue e opprimenti richieste da parte della figlia e del suo fidanzato, entrambi minorenni all’epoca dei fatti. Una costante e frustrante pressione psicologica ha spinto l’uomo a togliersi la vita impiccandosi nella sua abitazione, ponendo così fine a tutte le sue sofferenze.
Accuse gravi per la coppia
La giovane coppia è ora accusata di estorsione aggravata e istigazione al suicidio in concorso. L’uomo, che ha raggiunto la maggiore età, si trova attualmente nel carcere Malaspina di Palermo, mentre la giovane è in una comunità a Catania. Entrambi dovranno rispondere davanti alla giustizia minorile. L’udienza preliminare è stata programmata per il 26 marzo, sotto la supervisione del Gup Nicola Aiello. In un altro episodio, avrebbe rivelato al 48enne di essere incinta e di voler togliersi la vita insieme al bambino che portava in grembo, qualora non avesse ricevuto il supporto economico necessario dal padre. Una pressione eccessiva e costante per un uomo descritto come molto sensibile.