Drammatico suicidio questa mattina, 7 agosto, nei pressi della stazione ferroviaria di Pontecagnano Faiano: Gerarda Picciariello – 61enne di Sant’Antonio di Pontecagnano – si è tolta la vita lanciandosi sotto un treno in corsa. La tragedia nel tratto della linea ferroviaria in prossimità di Via Cristoforo Colombo. Sul posto – dopo una segnalazione della Polizia Ferroviaria di Battipaglia – sono prontamente intervenuti i sanitari del 118. Ogni soccorso si è rivelato vano per la donna. A riportarlo è TvOggiSalerno.
Suicidio a Pontecagnano: Gerarda Picciariello si toglie la vita sui binari del treno
Gerarda Picciariello aveva 61 anni ed era originaria di Sant’Antonio di Pontecagnano dove con il marito Gerardo Schiavo gestiva un’attività di rivendita di auto usate in zona. Come riportato da TvOggiSalerno Gerarda stava affrontando un periodo molto difficile. La figlia Denise Schiavo si trova in carcere dallo scorso mese di marzo dove sta scontando una condanna a 10 anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale della figlia neonata.
Questa mattina Gerarda a bordo della sua auto ha raggiunto una piazzola poco distante dal vecchio passaggio a livello che le ha consentito di accedere ai binari. A lanciare l’allarme la figlia della 61enne che accortasi dell’assenza della madre in casa è uscita per cercarla e ha notato la vettura della donna parcheggiata in via Cristoforo Colombo, poco distante dai binari.
Sul luogo della tragedia sono intervenuti i sanitari del 118 che non hanno potuto far altro che constatare il decesso della 61enne. Presenti anche gli agenti della sezione Scientifica, della polizia di Stato e gli agenti della Polfer che hanno eseguito i rilievi di rito e la successiva messa in sicurezza della zona. Sono intervenuti anche il magistrato di turno e una pattuglia dei Carabinieri.
La figlia della vittima condannata per omicidio
Denise Schiavo, la figlia di Gerarda Picciariello, sta scontando una condanna a 10 anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale della figlia neonata. La piccola, di appena due mesi, sarebbe stata uccisa dalla madre, anche se non intenzionalmente. La donna probabilmente non si sarebbe resa conto del danno provato alla figlia che è morta a causa della “sindrome del bambino scosso”. La sentenza è arrivata nove anni dopo quel tragico giorno, al termine di un lungo percorso processuale.
