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Il super raffreddore italiano, sintomi e differenze con il Covid: come riconoscerlo (e come comportarsi)

Dall’Australia arriva il super raffreddore: spesso scambiato per Covid, si tratta di un virus che colpisce soprattutto bambini e giovani in genere. Del resto, il Coronavirus non è l’unico virus che circola in questo periodo. Spesso la cosiddetta influenza intestinale, detta anche gastroenterite virale, causata per lo più dai Norovirus e i Rotavirus viene scambiata per Covid.
I primi colpiscono sia i bambini che gli adulti e rappresentano la causa più comune di gastroenterite di origine alimentare in tutto il mondo; i rotavirus colpiscono soprattutto i bambini molto piccoli come riportato da Il Mattino.

Super raffreddore dall’Australia: sintomi e come riconoscere

“Con la stagione primaverile – spiega Claudio Mastroianni, direttore di Malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma e presidente della Simit – questi virus possono colpire sia i bambini che i giovani. È chiaro che la sintomatologia potrebbe essere sovrapponibile al Covid, ma nella stragrande maggioranza dei casi il quadro clinico è ben distinto. In genere, omicron colpisce le alte vie respiratorie e in qualche caso provoca disturbi intestinali. Nella influenza intestinale, invece, si ha febbre, diarrea e vomito, senza sintomi respiratori”.

La corsa al tampone, dunque, non è consigliabile. “Nella maggior parte dei casi – tranquillizza Mastroianni – nel giro di 48 ore i sintomi passano in maniera spontanea. È bene dunque attendere un paio di giorni prima di verificare se si tratta di Covid. Se però in casa si convive con qualche persona fragile è opportuno rimanere isolati e fare il tampone. Se invece il soggetto è vaccinato e non ha particolari fragilità, bisogna solo aspettare che i disturbi intestinali si attenuino fino a scomparire definitivamente”.

Come si trasmette

Per evitare di trasmettere il contagio, è fondamentale curare l’igiene. Come sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità, la trasmissione avviene per contatto diretto o per condivisione di utensili, posate, asciugamani oppure cibo con una persona che abbia l’infezione in corso. “Bisogna prestare massima attenzione al lavaggio delle mani. I virus – ricorda Mastroianni – si depositano sulle superfici e quindi se tocchiamo oggetti contaminati il rischio di infettarci è alto”.

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