Niente più deroghe per il superbonus e obbligo di dilazione i crediti in 10 anni. Queste le ultime novità che riguardano i crediti edilizi, ma non c’è ancora sicurezza sulla retroattività.
Superbonus: obbligo di crediti in 10 anni
Secondo quanto emerge dall’intervento di ieri di Giorgetti in Commissione Finanze del Senato, l’obbligo di spalmare i crediti del Superbonus su 10 anni consentirà una correzione del deficit pari a oltre 1 punto di Pil in due anni.
“L’emendamento che il governo intende presentare, che prevede la ripartizione in dieci quote annuali dei crediti fiscali relativi a interventi edilizi è finalizzato ad allineare l’andamento a legislazione vigente del deficit indicato nel Def 2024 con quello programmatico della Nadef 2023 (a tal fine sono necessari 700 milioni nel 2025 e 1,7 miliardi nel 2026)”.
ha detto il ministro secondo quanto riporta il resoconto di seduta.
Il Def indica un deficit tendenziale al 3,7% nel 2025 e al 3% nel 2026, a fronte della stima programmatica rispettivamente del 3,6% e del 2,9% della Nadef.
“Lo ha detto il ministro, e io ribadisco, la retroattività è limitata alle spese sostenute nell’esercizio fiscale vigente alla data di entrata in vigore della norma, e quindi a tutte le spese sostenute nell’esercizio del 2024. Quindi una spesa di gennaio è retroattiva, ma una sostenuta a dicembre 2023 non è eleggibile alla rateizzazione obbligatoria in 10 anni”.
afferma il sottosegretario dell’Economia Federico Freni, a margine dei lavori della commissione Finanze del Senato sul decreto superbonus, sull’obbligo di spalmare i crediti del Superbonus su 10 anni, annunciato ieri dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.