Ecco come cambia il Superbonus in base al reddito: detrazione del 100% per chi ha un Isee fino a 15mila euro. L’obiettivo del Governo è arrivare ad un nuovo pacchetto di detrazioni che superi il groviglio attuale di cui discutere nella Legge di Bilancio.
Superbonus in base al reddito, ecco cosa cambia
Una detrazioni pari al 60%, per una spesa massima di 100mila euro da detrarre in 10 anni, è destinata a chi ha una prima casa da rendere più green. Ma il beneficio più aumentare fino al 100% per chi ha un reddito Isee fino a 15mila euro con un possibile premio per chi fa più efficienza sulla casa, con un salto doppio o triplo di classe energetica.
I dettagli devono però tener conto della scadenza degli attuali bonus nel 2024, oltre che alle risorse a disposizione. C’è una certa cautela dal Ministero dell’Economia. Già nei prossimi giorni ci saranno incontri tecnici per capire i margini di manovra. Sono circa 7,7 i milioni di edicifi coinvolti, ancora in fase di discussione.
La proposta di legge
Una riforma che guarda al 2035 ha come principale riferimento la proposta di legge appena presentata dalla Lega che vede come primo firmatario Alberto Gusmeroli, a cui guardano con interesse anche Confedilizia e l’Ance che, a sua volta ha articolato una sua proposta.
Nel dettaglio la proposta di legge prevede requisiti precisi per poter arrivare alla detrazione del 100%. I lavori effettuati devono essere eseguiti da contribuenti con reddito Isee non superiore a 15.000 euro, innalzato secondo i criteri del quoziente familiare già previsti per il Superbonus. E devono interessare lavori su edifici di classe energetica “G”, con obbligo di raggiungere la classe E entro il 2035. In presenza di tutti questi requisiti la detrazione potrebbe essere fruita anche con sconto in fattura o cessione del credito.
Il dossier completo è ancora in via di definizione nonostante l’invio dell’Executive summery a Bruxelles il 30 giugno scorso. Ma in una bozza di documento aggiornata a giugno si evidenza chiaramente quanto l’Italia sia indietro rispetto all’obiettivo di riduzione dei settori cosiddetti non Ets, cioé immobili residenziali e commerciali, trasporti e agricoltura. Sarà dunque «necessario avviare subito una significativa riduzione delle emissioni pari a oltre il 30 per cento rispetto ai livelli del 2021» tra trasporti, civile e agricoltura».