Multa da 30 euro ad un tabaccaio che aveva rifiutato un pagamento con il Pos. Succede a Civitanova Marche, dove per la prima volta in provincia di Macerata, un esercente è stato sanzionato per questo motivo. I militari della Guardia di Finanza hanno notificato la sanzione dopo essere stati allertati da un cliente che voleva comprare dei biglietti per il bus e pagare con il bancomat.
Tabaccaio rifiuta pagamento con il Pos: arriva la multa da 30 euro
Immediatamente intervenuti sul posto, i militari hanno verificato quanto evidenziato nella telefonata e a quel punto hanno proceduto alla contestazione della violazione nei confronti del titolare dell’attività commerciale, nonché alla trasmissione del rapporto al prefetto di Macerata, autorità competente per l’irrogazione della sanzione amministrativa pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale è stata rifiutata l’accettazione del pagamento, con l’esclusione della possibilità di avvalersi del pagamento in misura ridotta.
L’attività ispettiva condotta dai finanzieri risponde alle priorità stabilite dal PNRR con l’entrata in vigore di una riforma legislativa che garantisce sanzioni amministrative efficaci in caso di rifiuto da parte di fornitori privati di accettare pagamenti elettronici.
Pagamento con carte e bancomat al pos: multe a chi rifiuta
Dal 1° gennaio non basta più rispettare l’obbligo di avere il Pos: chi non lo utilizza pagherà una multa proporzionata al valore della transazione negata. Finora, ricorda laleggepertutti.it, c’era l’obbligo di averlo ma non la multa per chi non lo voleva usare. Ora si cambia: sono in arrivo delle sanzioni per chi rifiuta i pagamenti con Pos. Lo ha deciso il governo, che vuole in questo modo fare un altro passo avanti nella lotta all’evasione fiscale.
Per fare qualche esempio: chi non accetta di incassare un caffè da 1 euro con il bancomat, pagherà 30,04 euro di multa per ogni transazione negata, mentre chi rifiuta il pagamento elettronico di un pasto da 25 euro si vedrà arrivare una sanzione da 31 euro, e così via. Più alto è il valore del bene o del servizio acquistato, più aumenta l’importo della sanzione.
Così facendo, il governo cerca di dare un senso compiuto all’obbligo del Pos. Finora, infatti, l’esercente è tenuto ad averlo ma non è sanzionato se non lo usa. Il che, ovviamente, legittima chi vuole fare riscuotere in contanti a non utilizzare il dispositivo per i pagamenti elettronici, con il rischio che ci scappi qualche incasso non dichiarato. La sanzione, quindi, viene introdotta con questa logica: ogni obbligo imposto senza una sanzione per chi non lo rispetta è un obbligo inutile. E tanto vale rendere utili le cose inutili. Ci è riuscito questa volta Mario Draghi, dopo che in passato il governo di Giuseppe Conte provò senza successo a mettere delle sanzioni contro chi rifiuta il Pos.