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Tac spenta, l’odissea di un bambino di tre anni trasferito più volte tra gli ospedali di Eboli e Battipaglia

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Foto di repertorio

Tac spenta, l’odissea di un bambino di tre anni trasferito più volte tra gli ospedali di Eboli e Battipaglia. Lo riporta l’odierna edizione de La Città. I fatti sono avvenuti nella mattinata di ieri, venerdì 20 settembre.

Tac spenta, l’odissea di un bambino tra Eboli e Battipaglia

Un bambino di tre anni di Eboli ha vissuto un’odissea a causa di una TAC fuori uso. Il piccolo, che mostrava sintomi di un attacco epilettico, è stato trasferito più volte tra gli ospedali di Eboli e Battipaglia per ottenere una diagnosi completa. Questo ha causato molta apprensione nei genitori, che hanno dovuto affrontare un’esperienza molto stressante.

La Tac e i motivi per cui era fuori uso

La TAC, o Tomografia Assiale Computerizzata, è una tecnica di diagnostica per immagini che utilizza i raggi X per creare immagini dettagliate delle strutture interne del corpo. Ecco come funziona:

  1. Emissione di Raggi X: Un tubo radiogeno emette un fascio di raggi X che attraversa il corpo del paziente.
  2. Rilevazione: I raggi X vengono rilevati da sensori posti dall’altra parte del corpo.
  3. Elaborazione: Un computer elabora i dati raccolti dai sensori per creare immagini bidimensionali (sezioni) o tridimensionali delle strutture interne.

La TAC è molto utile per diagnosticare una vasta gamma di condizioni, tra cui tumori, fratture ossee, emorragie interne e malattie vascolari.

Per quanto riguarda il motivo per cui la TAC era fuori uso, ci possono essere diverse ragioni, tra cui:

  • Guasti Tecnici: Problemi con il tubo radiogeno, i sensori o il sistema di elaborazione dei dati.
  • Manutenzione: Necessità di manutenzione periodica per garantire il corretto funzionamento.
  • Aggiornamenti Software: Aggiornamenti del software del sistema che richiedono tempo per essere implementati.

Questi problemi possono causare ritardi significativi, come nel caso del bambino di Eboli, creando situazioni di grande stress per i pazienti e le loro famiglie.

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