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Tampone per entrare in Italia da Paesi europei, Ue: “Giustificate decisione”

Tampone negativo per entrare in Italia dai Paesi dell’Unione Europea anche per le persone vaccinate contro il Covid. L’Ue chiede chiarimenti al Governo sul provvedimento adottato oggi con un’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza.

Tampone negativo per entrare in Italia: l’Ue chiede un chiarimento

Il certificato digitale Covid dell’Ue non è morto, anzi, è uno dei progetti comuni di maggior successo dell’Unione europea negli ultimi anni, perché aiuta le persone a viaggiare, aiuta il turismo a sopravvivere e i servizi ad andare avanti“, ha spiegato la vicepresidente della Commissione europea, Vera Jourova, questa sera a Bruxelles, rispondendo a una domanda in conferenza stampa.

Il Green pass europeo è ancora valido

La vicepresidente della Commissione Ue ha difeso il Green pass europeo, ideato per riprendere i viaggi in Europa durante la scorsa primavera: “Quando la Commissione ha proposto il regolamento che ha consentito l’entrata in funzione del certificato Covid volevamo mantenere il principio che le persone autorizzate a viaggiare liberamente dovrebbero avere o la vaccinazione o il tampone o il certificato di guarigione dal Covid – ha ricordato – ma gli Stati volevano lasciare la porta aperta per le situazioni di eventuali inattesi peggioramenti della situazione epidemiologica“. Perciò “quando gli Stati membri introducono misure aggiuntive per rendere le condizioni più stringenti, come nel caso dell’Italia e forse del Portogallo, questo deve essere giustificato sulla base della situazione reale“.

L’Ue chiede un chiarimento dall’Italia

Insomma, la Commissione europea si aspetta che l’Italia giustifichi la decisione sottoscritta dal ministro della Salute: “Immagino che sarà una delle cose che verranno discusse al Consiglio europeo, perché queste decisioni individuali degli Stati membri naturalmente danneggiano, o per meglio dire riducono la fiducia delle persone sul fatto che ci siano condizioni uguali ovunque in Europa – ha sottolineato Jourova – Perché questa sarebbe la situazione se uno Stato introduce condizioni più severe“.


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