Cronaca

“Tel Aviv è in Palestina”, Ryanair si scusa: israeliani offesi

“Stiamo per atterrare a Tel Aviv, in Palestina”, questo è l’annuncio su un volo Ryanair che ha offeso gli israeliani a bordo. Il volo era partito da Bologna il 10 giugno. L’hostess che ha ripetuto due volte l’annuncio si è rifiutata di rettificare l’annuncio, come avevano chiesto i passeggeri.

“Tel Aviv è in Palestina”, Ryanair si scusa: israeliani offesi

“L’aereo sta per atterrare a Tel Aviv, in Palestina.” Questo è l’annuncio ripetuto almeno due volte, in italiano e in inglese, da un’hostess a bordo di un volo Ryanair che il 10 giugno partiva da Bologna verso Israele.

I passeggeri, sconvolti, hanno richiesto una correzione a gran voce. Tuttavia, la giovane impiegata della compagnia irlandese, che non aveva una targhetta con il nome, si sarebbe rifiutata di fornire spiegazioni, scatenando una confusione. Gli israeliani a bordo del volo hanno cercato di fotografarla, ma a causa del divieto di alzarsi dai posti assegnati durante il sorvolo di Israele, non ci sono riusciti.

Le polemiche dei passeggeri

Le polemiche sono continuate anche dopo l’atterraggio. Per gli israeliani, l’uso del nome “Palestina” rappresenta una mancata accettazione dello Stato ebraico ed è considerato una provocazione per chi abita in quelle terre. Alcuni media israeliani hanno esplicitamente invitato a boicottare la compagnia aerea se non fossero state presentate delle scuse ufficiali.

Le scuse della compagnia aerea

L’amministratore delegato Eddie Wilson ha inviato una lettera al centro ebraico Simon Wiesenthal Center, che si era lamentato dell’incidente, assicurando che l’errore era “inspiegabile ma innocente, senza sfumature o intenti politici” e che era stato commesso da un nuovo dipendente di livello junior.

Wilson ha dichiarato che Israele è un “partner importante” per Ryanair, aggiungendo che è la seconda compagnia aerea più grande nel paese del Medio Oriente. A ottobre, l’azienda aveva annunciato di ampliare i voli per Tel Aviv, raggiungendo 200 voli a settimana da 25 città europee.

La reazione del rabbino Abraham Cooper

Nonostante le scuse, il caso rimane aperto. Il rabbino Abraham Cooper, presidente associato del Centro Simon Wiesenthal, ha dichiarato: “Come reagirebbe Ryanair se il suo assistente su un volo per Dublino annunciasse più volte che i passeggeri arriveranno presto nel Regno Unito?”.

I passeggeri si sono detti “nauseati” dall’episodio – “non abbiamo comprato i biglietti per sentire opinioni antisioniste” -, e la polemica continua a infiammare i social. “Per favore, non volate con Ryanair, gli irlandesi continuano la loro famosa solidarietà con la Palestina”, scrive qualcuno. Il Ceo di The Abraham Global Peace InitiativeAvi Abraham Benlolo, ha scritto “Siamo disgustati dal personale di Ryanair. Quello che è successo è antisemita e merita delle scuse”.

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