Cronaca

Almeno 18 morti per tempesta Boris, dighe a rischio e città evacuate

Tempesta Boris
Tempesta Boris, città evacuate
Tempesta Boris

Almeno 18 morti a causa della tempesta Boris che ha colpito l’Europa centrale e orientale. In poche giornate, oltre un mese di pioggia è caduto su Austria, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria, causando danni ingenti e numerosi sfollamenti. Dichiarato lo stato di calamità naturale.

Dighe a rischio e città evacuate a causa della tempesta Boris che ha colpito l’Europa centrale e Orientale

Il bilancio della tempesta Boris, che ha colpito l’Europa centrale e orientale, è salito ad almeno 18 vittime, rendendola la peggiore dal 1997. In poche giornate, oltre un mese di pioggia è caduto su Austria, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria, causando danni ingenti e numerosi sfollamenti. Nel sud-ovest della Polonia, l’intera città di Nysa, con una popolazione di 42mila abitanti, è stata evacuata per ordine del sindaco Kordian Kolbiarz. Qui, migliaia di persone hanno lavorato durante la notte per rinforzare gli argini di una diga a rischio di crollo. Anche sette comuni in Austria sono stati evacuati nelle ultime ore, come riportato dal Kurier.

Ovunque è stato dichiarato lo stato di calamità naturale, centinaia di migliaia di case sono rimaste senza elettricità e acqua, la circolazione sulle strade e i trasporti ferroviari sono stati interrotti. Anche se la situazione meteorologica sembra migliorare in diverse località, il suolo resta saturo e i fiumi straripano. In Austria la situazione resta ”drammatica”, ha avvertito Johanna Mikl-Leitner, governatrice della regione della Bassa Austria. Lo Stato ha messo a disposizione 300 milioni di euro da un fondo speciale per far fronte alle dodici dighe che si sono rotte e alle evacuazioni ancora in corso. A Vienna, dove continua a piovere, quattro linee della metropolitana sono ancora parzialmente chiuse.

Sul Danubio si sono bloccate circa 70 imbarcazioni, tra cui una nave da crociera fluviale in rotta verso Budapest con 102 passeggeri, per lo più svizzeri, secondo quanto riportato dalla compagnia elvetica Thurgau Travel. Anche le adiacenti Ungheria e Slovacchia temono potenziali inondazioni, così come la Germania orientale. A Dresda sono stati eretti muri protettivi mobili lungo l’Elba inondata. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato di essere ”molto addolorato” dalle ”scene drammatiche” vissute negli ultimi giorni, promettendo di offrire aiuti ai Paesi più colpiti.

 

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