È di Laura Ziliani il cadavere trovato a Temù domenica scorsa. Lo ha confermato l’autopsia: il corpo è quello della vigilessa scomparsa lo scorso 8 maggio. Ai medici legali è bastato individuare la ciste sotto il piede destro per sciogliere anche gli ultimi dubbi. Oltre a questo particolare, i parenti hanno riconosciuto anche l’orecchino appartenente proprio a Laura Ziliani. Dall’esame non emerge nessun segno di violenza, ma servirà un’analisi degli organi interni per valutare l’ipotesi avvelenamento.
Trovato a Temù il cadavere di Laura Ziliani
Lo scorso 8 maggio nessuno si era insospettito più di tanto della sua prolungata assenza per un’escursione sopra Villa Dalegno, il paese dove aveva lavorato come vigilessa. Una telecamera e un testimone l’avevano vista prendere un sentiero, ma poi era scomparsa nel nulla. Erano state proprio le figlie a dare l’allarme dopo il mancato rientro della madre.
Le ricerche
Sono così partite le ricerche che per giorni non hanno portato a risultati. Centinaia le persone coinvolte tra tecnici del Soccorso alpino e speleologico, unità cinofile giunte da Trento e dal Piemonte, militari del Soccorso alpino della Guardia di Finanza, carabinieri e vigili del fuoco, oltre al sindaco di Temù, alla Protezione civile e al presidente dell’Unione Alta Valle Camonica.
Il ritrovamento del cadavere
Domenica 8 agosto, esattamente tre mesi dopo la scomparsa, è stato trovato il corpo senza vita di Laura Ziliani. Nel torrente vicino alla centrale idroelettrica di Temù, in provincia di Brescia è stato trovato un cadavere in via di decomposizione.