Nuovi elementi sono stati raccolti, in relazione al tentato omicidio di Annarita Taddeo, dopo le perquisizioni di giovedì. Il mandante, dall’accusa dei poliziotti, è stato l’ex compagno dal carcere. Dai nuovi elementi è emerso una svolta nuova per l’individuazione del killer finora sconosciuto.
Tentato omicidio Taddeo, i nuovi elementi per trovare il killer dopo le perquisizioni
La svolota sul mandante dell’omicidio pone un’accelerazione sul probabile killer, finora sconosciuto. Un killer che, in base agli elementi raccolti, appare scarsamente ‘professionale’. Infatti avrebbe sparato contro Annarita Taddeo un solo colpo con un’arma di piccolo calibro e non si sarebbe accorto che la donna non era morta. Poi ha prelevato due telefonini della vittima liberandosene a poca distanza dal luogo dell’agguato ma non è riuscito a manometterne la memoria così una volta trovati dagli inquirenti si è potuto risalire alle minacce che Nicola Fallarino aveva inviato dal carcere alla giovane che aveva deciso di troncare la relazione.
Gli agenti della Polizia seguono una pista ben precisa per identificare il killer, ma vogliono basare su elementi solidi il loro identikit, e le perquisizioni aveva anche lo scopo di cercare conferme. Perché se a sparare sia stato solo uno, per la fugasi il killer si è avvalso quasi sicuramente di complici. Questa mattina intanto sarà interrogato Fallarino nel carcere di Agusta per rogatoria.