Maurizio Di Giosia, direttore generale della Asl di Teramo, interviene per chiarire la situazione riguardante Silvia, una bambina disabile di Martinsicuro affetta da encefalopatia epilettica. Il caso ha attirato l’attenzione nazionale dopo che la madre di Silvia ha lanciato un appello per garantire alla figlia l’assistenza necessaria a scuola.
Teramo, bambina disabile non può andare a scuola: interviene l’Asl
Di Giosia precisa che la Asl ha già messo a disposizione un infermiere professionale per assistere Silvia durante le lezioni, garantendo così il suo diritto all’istruzione senza costi per la famiglia. Secondo Di Giosia, la Asl ha fatto tutto il possibile, anche andando oltre le proprie competenze, e ha attivato il Piano Assistenziale Individualizzato (PAI) per affrontare il vuoto normativo che attualmente esiste in Italia per casi come questo.
Nonostante il decreto legislativo 66/2017 non preveda l’assistenza infermieristica individuale in classe, la Asl ha comunque garantito una soluzione temporanea attraverso l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) per permettere a Silvia di frequentare la scuola, almeno per quest’anno scolastico. Di Giosia sottolinea che si è in attesa di una nuova legislazione regionale che dovrebbe risolvere la situazione in modo definitivo entro il 2025.
Tuttavia, Sonia Costantini, madre di Silvia e presidente dell’Associazione “Insieme per Silvia SCN2A”, replica chiedendo che la soluzione proposta sia formalizzata con un atto deliberativo della Asl. La madre ritiene inaccettabile una soluzione temporanea e continua a sollecitare un intervento strutturale da parte della Regione Abruzzo e del Ministero della Salute per garantire un’assistenza sanitaria stabile e legittima per sua figlia e per altri bambini disabili. Nonostante le dichiarazioni dell’Asl, la madre mantiene attiva la petizione online per ottenere una risposta concreta e duratura, sottolineando come il diritto all’istruzione di sua figlia non debba essere subordinato a soluzioni provvisorie.