Cronaca

Teramo, bambino chiama il 112: “Aiuto, mamma e nonni ci bastonano”

Teramo, bambino chiama il 112: "Aiuto, mamma e nonni ci bastonano"
Foto di repertorio

Una richiesta di aiuto disperata ha portato alla luce una vicenda di presunti maltrattamenti familiari a Teramo. Un bambino di 12 anni ha telefonato al 112 denunciando violenze da parte della madre e dei nonni materni. Le forze dell’ordine, intervenute subito dopo la chiamata, hanno avviato un’indagine che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati della madre e dei nonni con l’accusa di maltrattamenti e lesioni. Nel frattempo, i tre fratellini coinvolti sono stati affidati ad altri familiari in attesa delle decisioni della magistratura.

Teramo, bambino chiama il 112 e chiede aiuto

Quando gli agenti sono arrivati nell’abitazione, hanno trovato due dei tre bambini, di 2 e 9 anni, in casa con i nonni. I genitori, invece, si trovavano al pronto soccorso con il figlio più piccolo, di soli 5 anni, che – secondo l’accusa – sarebbe stato colpito in testa con un bastone dalla madre.

Interrogato dagli agenti, il dodicenne ha confermato quanto dichiarato nella telefonata: “Mamma e i nonni materni ci maltrattano spesso, usano un manico di scopa per colpirci“, ha raccontato, come riportato dal quotidiano Il Centro. Anche il fratellino più piccolo ha riferito di essere stato colpito dalla madre il giorno precedente.

Di fronte alle accuse, la donna avrebbe ammesso di aver usato il bastone, sostenendo però di aver cercato di colpire il figlio maggiore, che spostandosi avrebbe involontariamente causato l’impatto sul più piccolo.

Il ruolo del padre e lo sviluppo delle indagini

Il padre dei bambini, ascoltato dagli investigatori, ha dichiarato di essere a conoscenza della violenza della compagna nei confronti dei figli, ma di non aver mai segnalato la situazione alle autorità, ritenendo che gli episodi non avvenissero in sua presenza. Ora l’uomo è stato riconosciuto come parte offesa nell’inchiesta.

Sul caso è stato aperto anche un procedimento presso il Tribunale per i Minorenni, con il coinvolgimento dei servizi sociali. Il prossimo passo delle indagini sarà l’incidente probatorio, una testimonianza protetta con l’assistenza di psicologi, per raccogliere in maniera ufficiale le dichiarazioni dei bambini di 12 e 9 anni. Il fratellino di 5 anni, al momento, non sarà ascoltato.

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