Politica

Teresa Bellanova: l’abito non fa il ministro

Forza Teresa, non ti curar di loro, ma guarda e passa!“: Lorenzo Tosa, ex responsabile comunicazione del M5S ed ideatore di Generazione Antigone in un lungo post argomentato si schiera dalla parte di Teresa Bellanova che avrà pure la terza media, ma ha fatto più lei nella sua vita per questo Paese di tutti gli esponenti della Lega messi insieme negli ultimi 30 anni“, e che “ha sentito sulla propria pelle cosa significava essere donna e operaia alla fine degli anni ‘70 sotto un padrone maschio per poche lire e un sudore infinito“.



Chi è il ministro Teresa Bellanova?

Teresa Bellanova, 61 anni, deputata del Partito Democratico, è finita al centro delle polemiche per l’abito blu elettrico sfoggiato al Quirinale il giorno del giuramento, per il suo fisico, e per il suo titolo di studio. Poco importa che sia in politica da 15 anni (è stata viceministro sia nel Governo Renzi e sia in quello Gentiloni) e che sia stata una bracciante, una sindacalista e abbia maturato una lunga esperienza sul campo, l’unica cosa che sembra interessare è che il suo curriculum scolastico si sia fermato alla terza media. Deputata e senatrice della Repubblica, il 28 febbraio 2014 è stata nominata sottosegretario di stato al lavoro nel governo Renzi, promossa poi, il 29 gennaio 2016, all’incarico di viceministro allo sviluppo economico.

Teresa Bellanova è stata criticata dalle RSU di Almaviva per il suo ruolo all’interno della vertenza Almaviva ed è infine stata denunciata nel giugno 2017 per tentata estorsione in merito al tentativo di convincere i lavoratori a sottoscrivere l’accordo che prevedeva 1666 licenziamenti. La denuncia penale nei confronti di Bellanova rimane depositata ma a settembre 2019 non risultano ulteriori avanzamenti nel procedimento. Alle elezioni politiche italiane del 2018, sconfitta nel collegio uninominale di Nardò, ove ottiene il 17,36%, viene eletta senatrice nella lista proporzionale del Partito Democratico nella circoscrizione Emilia-Romagna.

Dal 5 settembre 2019 è ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali nel governo Conte II. Bellanova ha iniziato a fine anni ‘70 la sua carriera da sindacalista tra file di Federbraccianti come coordinatrice regionale. Entra nel Parlamento per la prima volta nel 2006 tra le liste dell’Ulivo, per poi partecipare alla costituente del Partito Democratico dello stesso anno. Eletta nel 2013 alla Camera dei deputati, viene nominata sottosegretario di Stato nel governo Renzi nel 2014 e nel 2016 viceministro dello Sviluppo economico, carica mantenuta sia nel governo Renzi che nell’esecutivo Gentiloni. La deputata democratica è sposata con Abdellah El Motassime, che ha conosciuto nel corso di una missione della Cgil in Marocco, dove lui le faceva da traduttore e ha un figlio nato nel 1991, Alessandro.

“L’abito non fa il ministro”: le critiche sui social

 



“Carnevale? Halloween?”, twitta Daniele Capezzone, giornalista de La Verità e politico, ex portavoce di Forza Italia e poi de Il Popolo della Libertà. “Immagina incontrarla di notte”, scrive invece su Facebook Tommaso Scatigna, sindaco di Locorotondo e sostenitore di Fratelli d’Italia. A seguire tutti i leoni social, chi menziona Batman, Moby Dick, il Gabibbo. “Agricoltura, giusto, va bene a coltivare le patate, che se le magna tutte, sta grassona, è anche brutta e vecchia”:  Nessun profilo hackerato o identità virtuale violata, tutto vero.

Gli insulti sessisti e il bodyshaming  che sui social si sono riversati su Teresa Bellanova sono inaccettabili. In sua difesa si è schierato il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che ha scritto su Twitter: “Con Teresa Bellanova. Senza se e senza ma. Io e tutto il Pd”, ma anche Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, già componente nazionale di Arcigay e della commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico, che si è scagliato apertamente contro Capezzone: “E così ⁦Capezzone⁩, il già radicale oggi volgare sovranista machista, ci delizia con i suoi squallidi commenti!

Un grande abbraccio a ⁦Teresa Bellanova,⁩ una grande donna!”. Anche il vicesegretario Andrea Orlando si è espresso in favore della deputata: “Orgoglioso del Pd che porta al governo una ex bracciante al governo del Paese. Bellanova ha la terza media ma ha studiato all’università della lotta sociale. Ha spesso idee molto diverse dalle mie ma le ragioni per cui la state insultando sono quelle per cui la rispetto di più”. Sul podio troviamo Matteo Renzi e la deputata democratica, Anna Ascani , che twitta: “Giù le mani da Teresa Bellanova. La sua competenza, passione, serietà certa gente se la sogna. E proprio per questo la attacca in modo così meschino.

 



La neo eletta al Dicastero dell’Agricoltura si è dunque dovuta scontrare contro il pregiudizio di chi pensa che non avendo un diploma di laurea appeso alla parete non sia adatta a ricoprire il ruolo per cui è stata nominata. Di certo un titolo di studio è preferibile per chiunque debba gestire incarichi importanti, soprattutto in ambito pubblico, e su questo non si discute, ma è sufficiente? Certamente Bellanova non è impreparata sulle questioni pratiche riguardanti il suo ambito: è stata una bracciante, una sindacalista e conosce la piaga del caporalato, dello sfruttamento, della discriminazione di genere. Un po’ di sano gossip sui politici non fa mai male, soprattutto quando a difenderti c’è il re e paladino della moda, Enzo Miccio.