Sentenza shock del Tribunale dell’Aquila in relazione al terremoto avvenuto nel 2009: secondo i giudici la colpa è anche delle vittime perché “non uscirono di casa dopo le due scosse molto forti”. Le famiglie non ci stanno alle parole e presenteranno ricorso.
Terremoto a L’Aquila, la sentenza del tribunale
Secondo i giudici sarebbe colpa anche delle vittime, rimaste intrappolate sotto le macerie, perché “non uscirono di casa dopo le due scosse molto forti“. Lo sciame sismico durava da mesi.
Questa è la sentenza del Tribunale riferita al crollo di uno stabile nel centro durante il sisma del 6 aprile 2009 in cui morirono 24 persone sulle 309 complessive.
Il testo
“È fondata l’eccezione di concorso di colpa delle vittime, costituendo obiettivamente una condotta incauta quella di trattenersi a dormire nonostante il notorio verificarsi di due scosse nella serata del 5 aprile e poco dopo la mezzanotte del 6 aprile”, recita il testo. “Concorso che tenuto conto dell’affidamento che i soggetti poi defunti potevano riporre nella capacità dell’edificio di resistere al sisma per essere lo stesso in cemento armato e rimasto in piedi nel corso dello sciame sismico da mesi in atto, può stimarsi nella misura del 30 per cento”.