Anche l’Italia aiuta il popolo turco dopo il violento terremoto registrato nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 febbraio. All’alba di oggi, martedì 7 febbraio, è sbarcato ad Adana il contingente dei vigili del fuoco inviato in soccorso alla popolazione colpita dal terremoto di ieri.
Terremoto in Turchia, arrivano i vigili del fuoco italiani
Trasportato con un aereo C130 dell’Aeronautica Militare, partito nella tarda sera di ieri da Pisa con scalo a Pratica di Mare, è composto da 50 vigili del fuoco dei team Usar di Toscana e Lazio. Personale specializzato per la ricerca di dispersi sotto le macerie, che ha operato nelle analoghe emergenze in Italia e all’estero. Nel gruppo, 11 sanitari e 6 unità del Dipartimento della Protezione civile.
Le squadre speciali
Le squadre USAR del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco affrontano operazioni di soccorso in macerie, derivanti da eventi sismici, esplosioni, crolli o dissesti statici e idrogeologici, con un adeguato livello di sicurezza e con metodologie altamente evolute concernenti soprattutto la valutazione dei rischi associati, le tecniche di localizzazione e le attività di estricazione delle vittime. Queste operazioni devono essere particolarmente incisive, tempestive e celeri.
Gli operatori devono agire in modo da estricare le persone intrappolate entro margini temporali che facilitino il loro trattamento sanitario ed evitino l’insorgere di complicazioni postume o, ancora peggio, il loro decesso. I vigili utilizzano degli equipaggiamenti e delle attrezzature speciali per la ricerca e il soccorso, quali geofoni, robot, termocamere, search-cam, e devono essere inoltre addestrati a fornire immediatamente il supporto vitale di Base (BLS).
Anche i cani soccorritori in Turchia
Al momento, spiega la Commissione, “25 squadre di ricerca e soccorso si stanno dirigendo verso le aree più colpite della Turchia per aiutare i primi soccorritori sul campo; 11 di queste squadre sono già arrivate. Inoltre, 2 squadre mediche sono state inviate per fornire assistenza sanitaria d’emergenza alle persone colpite. In totale, i Paesi europei hanno messo adisposizione 1.185 soccorritori e 79 cani da ricerca. Questi numeri potrebbero aumentare ulteriormente”, spiega l’esecutivo europeo. Domani il collegio dei commissari approverà una comunicazione ad hoc sulla “resilienza alle catastrofi”.