Cos’è la finlandizzazione e perché può evitare la terza guerra mondiale dal conflitto tra Russia ed Ucraina? Il Cremlino si dice preoccupato dal possibile ingresso dell’Ucraina nella Nato. Un punto che ha scatenato l’invasione di Kiev e – di conseguenza – un conflitto bellico, con gli Stati Uniti d’America spettatori interessati. Il precedente della Finlandia potrebbe rappresentare una soluzione.
Terza Guerra Mondiale, il modello Finlandia per evitare il conflitto tra Russia ed Ucraina
La Finlandia è uno Stato membro dell’UE dal 1995 e non fa parte della NATO (appena due giorni fa però non si può non segnalare che ha firmato un accordo da 9,4 miliardi di dollari per acquistare 64 jet da combattimento F-35 degli Stati Uniti). L’Ucraina non fa parte dell’Unione europea, non fa parte della Nato, è compresa invece nel “Partenariato orientale” che è un programma di associazione dell’Unione europea.
Per capire perché avvicinano la sua storia a quella della Ucraina dobbiamo risalire alla Guerra fredda, all’atteggiamento politico neutrale assunto dalla Finlandia che le avrebbe garantito una certa quota di indipendenza in mezzo (geograficamente proprio come succede anche all’Ucraina) ai due blocchi come spiega Il Mattino.
Guerra Russia Ucraina 2022, perché e motivi
Ma quali sono cause e motivi di questa guerra? Nell’est dell’Ucraina scoppia nuovamente una guerra ad alta intensità, con già numerose vittime. La situazione è complicata da molteplici fattori. Il paese è eterogeneo per storia, lingua e religione. I confini odierni, nuovamente vacillanti, hanno pochi decenni di vita e molte incognite. L’est del Paese, oltre il fiume Dniepr, è sempre stato marca di frontiera russa, almeno dal 1654.
La chiesa ortodossa, affiliata al patriarcato di Mosca, vi domina da secoli, sancendo di fatto quel continuum di valori e di comunanza spirituale con la madre Russia. La stessa Crimea, presa sotto il regno di Caterina II, fu subito russificata ed eletta ad hub strategico fondamentale dagli zar. I russi imperavano nell’area anche quando cedettero la Penisola all’Ucraina, nel 1954. Una mossa di Krusciov, dettata da ragioni di politica interna, senza conseguenze determinanti per la stabilità dell’Unione Sovietica di allora. Sornione sul mar Nero, il porto di Sebastopoli era la via maestra ai mari caldi. E lo è tuttora.
Iniziata la guerra tra Russia e Ucraina: perché, cause e motivi
Dal 1923 al 1991 l’Ucraina ha fatto parte dell’Unione Sovietica. Al suo discioglimento, è diventata uno Stato indipendente. Alla sua guida si sono alternati governi di stampo filorusso, come quello del presidente Viktor Yanukovich, e altri più vicini all’Occidente, come quello attuale di Volodymyr Zelensky .
Biden, Russia renderà conto al mondo
Il presidente Joe Biden ha definito “non provocato e ingiustificato” l’attacco russo all’Ucraina e promette che la Russia “dovrà rendere conto” davanti al mondo. In un messaggio scritto, il presidente degli Stati Uniti ha commentato le notizie che arrivano dal confine tra Russia e Ucraina.
“Le preghiere dell’intero mondo sono con il popolo dell’Ucraina – dichiara Biden – mentre stasera soffrono un attacco non provocato e ingiustificato dalle forze militari russe”. “Il presidente Putin – aggiunge – ha scelto una guerra premeditata che porterà una perdita catastrofica di vite umane e di sofferenza”. “Soltanto la Russia – continua – è responsabile per la morte e la distruzione che questo attacco porterà. Gli Stati Uniti e i suoi alleati e partner risponderanno in un modo deciso e unito. Il mondo farà rendere conto alla Russia”.
Telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e quello ucraino, Volodymyr Zelensky: “”Mi ha chiesto – ha detto Biden – di invitare gli altri leader del mondo a denunciare pubblicamente la palese aggressione del presidente Putin e di stare al fianco del popolo dell’Ucraina”.
Che cosa ha detto Putin
L’obiettivo finale dell’operazione è “proteggere le persone che sono state sottoposte per 8 anni al genocidio del regime di Kiev”, ha detto Putin, aggiungendo che Mosca intraprenderà “una smilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina, e consegnerà alla giustizia coloro che hanno commesso numerose atrocità contro i civili”.
Guerra Russia Ucraina: cos’è il Donbass e perché è importante
Il Donbass è finito in prima pagina, ma non per la prima volta. E sicuramente neanche per l’ultima, data la sua cruciale importanza per le dinamiche interne all’ex blocco sovietico e, giunti al punto in cui si è giunti, anche per gli equilibri mondiali. La geografia è importante, ci dicevano a scuola, e sul Donbass questa verità è particolarmente evidente. Incastonata tra Ucraina, Russia e Mar d’Azov (praticamente il Mar Nero), la regione delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk rappresenta un cuscinetto strategico, il piedistallo su cui poggia il progetto di Putin di una Russia unita in opposizione alla progressiva espansione occidentale verso Est.
Un’area a predominanza russa, dalla lingua alla Chiesa e alla moneta, riconosciuta ufficialmente da Mosca e lontana 700 chilometri nello spazio e nel sentimento da Kiev. Il Donbass è però anche una ricca zona carbonifera – il che non guasta mai – grazie al bacino minerario del Don, il grande fiume che divide la Russia dall’Ucraina. Ed è anche il pomo della discordia lanciato sul tavolo di un conflitto mai davvero cessato dal 2014, dai tempi della rivolta filo-europea di piazza Maidan e che ha fatto esplodere il separatismo che oggi spaventa il mondo.
Perché la Russia ha invaso l’Ucraina
Prime ore del 24 febbraio: dopo una notte drammatica Putin ha ordinato l’inizio delle operazioni speciali nel Donbass. Secondo il servizio di frontiera ucraino l’attacco arriverebbe da più fronti: dal Donbass, dalla Crimea e dalla Bielorussia. Alle 7.10 Putin ha comunicato che intenzione non è quella di occupare il paese. Legge marziale in Ucraina.
A mezzanotte a Kiev era scattato lo stato di emergenza; Zelensky ha fatto un discorso alla nazione drammatico, in russo (dando, in risposta a Putin, la sua personale versione della storia ucraina) poi ha provato a chiamare Putin, nessuna risposta. Prima i separatisti avevano chiesto l’aiuto militare di Mosca contro incursioni ucraine. Per gli Usa si trattava di false flag, una scusa per l’invasione. Zelensky ha chiesto una riunione d’emergenza del consiglio di sicurezza Onu.
Qualche ora prima dell’annuncio di Putin: fonti avrebbero rivelato alla Reuters di due convogli militari, senza insegne identificabili, si sta dirigendo a Donetsk lungo strade che non sarebbero sul confine russo. Poi l’annuncio di Putin: “Ho deciso per un’operazione militare speciale per proteggere la popolazione che per otto anni è stata soggetta a maltrattamenti e genocidio”. Zelensky ordina la legge marziale e accusa Mosca di guerra “di aggressione”.
Guerra Russia – Ucraina iniziata: ruolo e rischi dell’Italia
“Il Governo italiano condanna l’attacco della Russia all’Ucraina. è ingiustificato e ingiustificabile. L’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione“. Lo dichiara il presidente del Consiglio Mario Draghi.
Ciò avrà conseguenze dirette anche per l’Italia e il resto d’Europa: anche nello scenario migliore (o in quello meno drammatico) il prezzo del gas naturale e del petrolio sono destinati a restare più alti di quanto avverrebbe in condizioni di pace sul fronte orientale. Per molto tempo non rivedremo le condizioni favorevoli di costo dell’energia degli anni scorsi. Lo choc sui prezzi forse – solo forse – sarà meno intenso che negli ultimi due mesi, ma non si dissolverà tanto presto.
Cosa fa l’Italia a livello militare
In merito al ruolo dell’Italia è intervenuto Luigi Chiapperini, già Comandante del contingente multinazionale NATO in Afghanistan tra il 2012 e il 2013, Vice Capo del III Reparto delle Aree Pianificazione Generale e Direzione Strategica / Politica delle Alleanze presso lo Stato Maggiore Difesa, Capo Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, presidente dei lagunari dell’ALTA e collaboratore del Campus universitario CIELS di Padova.
Ai microfoni di Fanpage, ha spiegato:
L’Italia fa parte della NATO e sicuramente si allineerà alle decisioni che saranno prese collettivamente. Il presidente del Consiglio Draghi potrebbe invece giocare un ruolo di mediazione che però con la mossa di ieri di Putin sembra al momento congelato. Credo che la NATO continuerà ad avere un ruolo di rassicurazione nei riguardi delle ex repubbliche sovietiche passate ora nei suoi ranghi. Mi riferisco in particolare a quelle baltiche che da anni esprimono preoccupazione per il loro futuro. L’azione di supporto della NATO continuerà con la cosiddetta enhanced presence (presenza avanzata) di proprie forze nei territori dell’Est che non è potuta essere completa e decisiva con l’Ucraina in quanto quest’ultima non fa parte dell’Alleanza Atlantica.
Guerra tra Russia ed Ucraina, cosa succede in Italia: i disagi sull’economia
In particolar modo, sono annunciati forti aumenti di prezzo per grano e mais con rimbalzi su pane, biscotti e allevamenti. Di conseguenza, sarebbero inevitabili ripercussioni su fatturato e occupazione per le filiere di settori strategici dell’export nazionale come moda, mobili e macchinari.
Secondo Coldiretti, a causa della crisi Ucraina-Russia le quotazioni del grano sono balzate del 2% in un solo giorno mentre il mais destinato all’alimentazione del bestiame ha raggiunto il valore massimo da sette mesi. Per l’Italia è ben più di un campanello d’allarme.
Le previsioni
Si tratta di un colpo mortale per gli allevamenti costretti a fare i conti anche con il caro energia a fronte di compensi ben al di sotto delle spese. Il mais, spiega la Coldiretti, è la componente principale dell’alimentazione degli animali, con l’Italia che è costretta ad importare il 53% del suo fabbisogno, a seguito della riduzione di quasi 1/3 della produzione interna negli ultimi 10 anni a causa delle speculazioni a danno degli agricoltori.
Dall’Ucraina, ricorda la Coldiretti, arriva in Italia grano tenero per la produzione di pane e biscotti per una quota pari al 5% dell’import totale nazionale e una quantitativo di 107 mila tonnellate nei primi dieci mesi del 2021. Un valore quasi doppio rispetto a quello proveniente dalla Russia (44 mila tonnellate) dalla quale arriva anche il grano duro per la pasta (36 mila tonnellate). L’ Ucraina, rileva la Coldiretti, si colloca al terzo posto come esportatore di grano a livello mondiale, mentre la Russia, al primo, garantiscono insieme, circa 1/3 del commercio mondiale.
L’Ucraina proclama la legge marziale: cos’è e cosa succede ora
Con l’invasione russa, l’Ucraina ha proclamato la legge marziale. Il governo nazionale ha sospeso tutti i voli e ha dato indicazione ai cittadini di non uscire di casa e di non recarsi al lavoro. Ma cos’è la legge marziale e a cosa serve? Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l’invasione militare in Ucraina per difendere i separatisti nell’est del Paese. Inizia così la guerra in Ucraina. “Ho preso la decisione per un’operazione militare” nel Donbass, ha detto in una dichiarazione a sorpresa in televisione nella notte.
Guerra Russia – Ucraina, cos’è la legge marziale e perché viene proclamata
Ispirata alla figura del Dio Marte, la legge marziale è stata già introdotta in Ucraina nel 2018 per 30 giorni in risposta al sequestro da parte della Russia di tre navi della marina militare ucraina nello stretto di Kerč’, tra il Mar d’Azov e il Mar Nero.
Si tratta di un sistema di governo straordinario, ovvero di quell’insieme di norme che vengono introdotte in un Paese in caso di guerra o per altre esigenze eccezionali di ordine pubblico (ad esempio disastri, attentati o calamità naturali). È in pratica una sorta di ordinamento giuridico separato, che cambia comunque da nazione a nazione, che sostituisce quello normalmente in vigore. Tra le conseguenze più importanti c’è la sospensione di alcune leggi ordinarie in vigore in uno Stato e il controllo della normale amministrazione della giustizia che passa ai tribunali militari. La legge marziale, dunque, comprimerebbe ulteriormente le libertà dei cittadini: tra le altre cose verrebbe introdotto il divieto di riunioni politiche e uno stringente coprifuoco.
Putin: “Ritorsioni se qualcuno interferisce contro l’operazione”
“Chiunque cerchi di interferire, e ancora di più di minacciare il nostro Paese, il nostro popolo deve sapere che la risposta della Russia sarà immediata e vi porterà a tali conseguenze che non avete mai sperimentato nella vostra storia”, ha aggiunto.
Russia – Ucraina, la minaccia di una guerra nucleare
Il presidente russo ha avvertito gli altri paesi che qualsiasi tentativo di interferire con l’azione russa porterebbe a “conseguenze che non hanno mai visto“. Il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass, afferma che “Le difese aree dell’Ucraina sono state soppresse”. Ma cosa intende Vladimir Putin per “conseguenze mai viste”? Impossibile non pensare ad un attacco nucleare.
A questo proposito, ancora prima che le cose precipitassero, e precisamente nel 2019, un gruppo di ricercatori dell’Università di Princeton ha simulato una guerra nucleare tra Russia e Stati Uniti (più NATO) facendo registrare dei numeri, in termini di vite umane, davvero terribili.
Il team dell’Università di Princeton, guidato da Alex Glaser, esperto di ingegneria e affari internazionali, ha condotto uno studio simulando al computer lo scoppio di una guerra nucleare tra le due superpotenze, ipotizzando i possibili vettori di lancio impiegati nel conflitto e gli esiti che si potrebbero registrare già nelle prime tre ore.
Chi è in possesso di armi nucleari nel mondo
Il numero esatto di testate nucleari a disposizione di ciascuno Stato è un segreto nazionale: per la maggior parte degli Stati con armi nucleari esistono solo stime basate su analisi di esperti, dichiarazioni pubbliche e fughe di notizie; a ciò fanno eccezione gli Stati Uniti e la Russia che, sulla base della serie di trattati START, devono sottoporre i propri arsenali nucleari a periodiche ispezioni pubbliche. Il numero di testate nucleari totali comprende sia le testate effettivamente attive e funzionanti, sia quelle poste in riserva e stoccate in arsenale.
Da una punta massima di 65.000 testate nucleari attive nel 1985, si è passati a circa 17.300 testate nucleari totali alla fine del 2012, di cui 4.300 operative ed il resto in riserva; la distinzione tra testate “operative” ed “in riserva” è molto esile, visto che le seconde possono essere portate a livelli operativi nel giro di pochi giorni o settimane.
Chi ha la bomba atomica oggi?
I Paesi che possiedono arsenali comprensivi della bomba nucleare sono 9: Russia, Usa, Gran Bretagna, Francia, Cina, Pakistan, Israele, Corea del Nord e India. Per quanto riguarda Israele ufficialmente non è titolare di testate nucleari anche se ufficiosamente si sa che dovrebbe averne attive 80.
Cosa si intende per inverno nucleare e quanto dura
Con inverno nucleare o atomico mondiale si intende il periodo successivo ad un’ipotetica guerra termonucleare su scala planetaria o regionale. Basandosi sugli effetti riscontrati durante le esplosioni atomiche avvenute ad Hiroshima e Nagasaki sul finire della Seconda Guerra Mondiale, sui vari esperimenti nucleari portati a termine da molti stati nel periodo post-bellico e sugli effetti del disastro di Černobyl’, gli scienziati hanno elaborato diverse teorie riguardanti questo periodo.
Grazie ai venti che trasporterebbero le polveri radioattive, si andrebbe a costituire uno scudo uniforme impermeabile ai raggi solari. Questo farebbe precipitare le temperature nell’atmosfera. La combinazione tra le basse temperature, la continua oscurità e le radiazioni dovute alle esplosioni atomiche produrrebbero sconvolgimenti climatici tali da compromettere irrimediabilmente la vita delle specie animali e vegetali.
Negli studi commissionati durante gli anni ottanta si tenne conto del fatto che al momento dell’esplosione un moto convettivo, cioè il fungo atomico, trasporta rapidamente tutte le polveri verso strati più alti. Questo dovrebbe creare una uniforme nube di polvere e cenere radioattiva sospesa nell’aria fra i 1000 e i 2000 metri da terra. La nube accumulerebbe l’energia solare e farebbe salire le temperature degli strati della tropopausa ed alta troposfera fino a 80 °C, mentre la superficie della Terra rimarrebbe protetta dai raggi solari e si raffredderebbe in media di 40 °C.
Esistono teorie contrapposte sulle porzioni di superficie terrestre che verrebbero coperte. Alcune teorie sostengono che le polveri di 100 atomiche non termonucleari da 15 kt, cioè di capacità distruttiva tattica come quella di Hiroshima, lanciate da paesi di zone subtropicali non si stabilizzerebbero in zona, ma coprirebbero uniformemente la superficie terrestre. La sopravvivenza sulla superficie sarebbe del tutto impossibile a causa delle temperature, delle frequenti piogge radioattive e della precipitazione di agenti cancerogeni.
A Kiev risuonano anche le sirene antiaereo
Nelle ultime ore a Kiev le sirene antiaereo hanno risuonato più volte nel centro della città. Inoltre testimoni oculari riferiscono che si stanno formando “lunghe file ai benzinai” e il traffico nelle strade, specie in periferia, “è intenso”. Gli abitanti della capitale starebbero cercando di lasciare la città.
Kiev chiama i cittadini alle armi
Tutti coloro che sono pronti e sanno come utilizzare le armi possono unirsi alle Forze di difesa territoriale delle Forze armate ucraine nella loro regione: lo ha scritto oggi su Facebook il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, sottolineando che il Paese “sta passando alla modalità di difesa completa”. Lo riporta Interfax.
La fuga da Kiev
Bombardamenti sull’Ucraina, le persone scappano da Kiev
È iniziata la grande fuga da Kiev. Dopo l’attacco della Russiacontro l’Ucrainae l’indebolimento delle difese aeree del Paese, numerose esplosioni sono state avvertite in varie città ucraine e anche nei pressi della capitale Kiev. Migliaia di persone sono quindi salite in auto per lasciare la città alla ricerca di un rifugio sicuro, nel timore dei bombardamenti e dell’eventuale arrivo nei prossimi giorni delle truppe di Mosca.
Truppe russe sfondano confini Kiev
Le truppe russe hanno sfondato e sono penetrate nella regione di Kiev. Lo hanno annunciato i soldati ucraini che presidiano la frontiera Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: “Non ci sono al momento truppe Nato in Ucraina. Stiamo rafforzando la presenza nei Paesi dell’alleanza vicini all’Ucraina, ma non abbiamo nemmeno un piano per mandare truppe in Ucraina”.
La Nato terrà domani una riunione di emergenza online dei leader degli Stati membri per discutere l’operazione militare russa in Ucraina. “Se la Russia attaccherà un membro Nato farà scattare la reazione dell’Alleanza”.
La risposta del Regno Unito
Il Regno Unito e i suoi alleati sono pronti a introdurre un “massiccio” pacchetto di sanzioni contro Mosca “per azzoppare l’economia russa”. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson che ha definito Putin “un dittatore”.
Inizia la guerra, ecco gli alleati dell’Ucraina (c’è anche l’Italia)
Uno dei motivi scatenanti del conflitto iniziato il 24 febbraio con l’invasione da parte delle truppe russe è proprio la volontà dell’Ucraina di entrare a far parte della Nato, ovvero l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord. Ma ecco quali sono i Paesi che potrebbero venire in soccorso dell’Ucraina.
Bisogna partire dall’elenco dei paesi Nato, ovvero:
- Albania;
- Belgio;
- Bulgaria;
- Canada;
- Croazia;
- Danimarca;
- Estonia;
- Francia;
- Germania;
- Grecia;
- Islanda;
- Italia;
- Lettonia;
- Lituania;
- Lussemburgo;
- Macedonia del nord;
- Montenegro;
- Norvegia;
- Paesi Bassi;
- Polonia;
- Portogallo;
- Regno Unito;
- Repubblica Ceca;
- Romania;
- Slovenia;
- Slovacchia;
- Spagna;
- Stati Uniti;
- Turchia;
- Ungheria.
Tutti questi Paesi, dunque, potrebbero supportare l’Ucraina. Tra questi c’è anche l’Italia. “Il Governo italiano condanna l’attacco della Russia all’Ucraina. è ingiustificato e ingiustificabile. L’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione“. Lo dichiara il presidente del Consiglio Mario Draghi.
Le truppe russe hanno sfondato e sono penetrate nella regione di Kiev. Lo hanno annunciato i soldati ucraini che presidiano la frontiera Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: “Non ci sono al momento truppe Nato in Ucraina. Stiamo rafforzando la presenza nei Paesi dell’alleanza vicini all’Ucraina, ma non abbiamo nemmeno un piano per mandare truppe in Ucraina”.
La Nato terrà domani una riunione di emergenza online dei leader degli Stati membri per discutere l’operazione militare russa in Ucraina. “Se la Russia attaccherà un membro Nato farà scattare la reazione dell’Alleanza”.
A cosa serve la NATO?
Scopo della NATO è garantire la libertà e la sicurezza dei Paesi membri attraverso mezzi politici e militari. … MILITARE – La NATO si impegna a risolvere pacificamente le controversie. In caso di fallimento degli sforzi diplomatici, ha il potere militare di intraprendere operazioni di gestione delle crisi.
Cosa sono Articolo 4 e 5 della Nato e perché possono farci entrare in guerra
Secondo l’Articolo 4 del Patto Nord Atlantico: “Le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”. Ciò vuol dire che ogni qual volta uno Stato si senta in pericolo, può chiedere consultazioni con gli alleati Nato per affrontare insieme la minaccia.
Cos’è l’articolo 5
A questo punto può entrare in scena l’Articolo 5: “Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti”. Dunque, se uno degli Stati è sotto attacco, è previsto l’intervento militare degli alleati. L’Ucraina non fa parte della Nato e perciò non è prevista l’attivazione dell’Articolo 5. Tuttavia, proprio attraverso l’Articolo 4, i Paesi confinanti che si sentano minacciati possono comunque arrivare a richiedere un intervento militare congiunto della Nato.
Guerra Russia – Ucraina, proteste in molte città russe: centinaia di arresti
In almeno 24 città della Russia, come Ekaterinburg, Novosibirsk, Krasnoyarsk e San Pietroburgo, si sono svolte e si stanno svolgendo proteste. Alcune persone si sono radunate anche a Mosca, sulla Piazza Pushkin poi chiusa dopo che alcuni manifestanti si erano riuniti con cartelli con su scritto “No alla guerra”. Sono manifestazioni per esprimere il dissenso sull’operazione militare in corso in Ucraina.
E sono centinaia finora gli arresti della polizia: il sito di informazioni sulle operazioni delle forze dell’ordine, Ovd-Info, segnala 167 arresti in totale fino a ora, ma si tratta di un numero in continuo aggiornamento. Nella capitale, lo conferma Reuters, sarebbe stata fermata Marina Litvinovich, nota oppositrice che aveva diffuso un appello per partecipare nel pomeriggio a una manifestazione contro la guerra.
Biden: “Putin ha scelto la guerra, ora affronterà le conseguenze”
“È una guerra premeditata da mesi“, ha detto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, parlando alla nazione dalla Casa Bianca del conflitto ucraino. “Vladimir Putin ha respinto ogni offerta di dialogo. Putin è l’aggressore, Putin ha scelto questa guerra, ora dovrà affrontare le conseguenze. Ha una visione sinistra per il futuro del nostro mondo. Le ambizioni di Vladimir Putin sono più ampie dell’Ucraina”.
“Prenderemo iniziative per proteggere gli alleati della Nato – ha aggiunto Biden – Le nostre forze in Europa difenderanno gli alleati della Nato, difendendo ogni centimetro del territorio dell’alleanza. Le nostre forze non combatteranno con la Russia in Ucraina,” ribadisce Biden. L’America “si rivolta contro i bulli e l’agggessione della Russia non poteva passare senza risposta“, osserva il presidente americano.
“Faremo il possibile per limitare i danni per gli americani, ma questa aggressione merita una risposta“, ha sottolineato il presidente Usa. “Gli Stati Uniti rilasceranno ulteriori riserve petrolifere strategiche se servirà”. “Non ho nessun piano di parlare con Putin, diventerà un paria sulla scena internazionale“, ha detto il presidente Usa.
La Russia invade l’Ucraina con oltre 160 missili
La Russia ha lanciato “in totale più di 160 missili tramite attacchi aerei” in Ucraina. Lo ha detto un alto funzionario della difesa statunitense citato dall’emittente “Cnn”. La maggior parte sarebbero “missili balistici a corto raggio”, ma gli attacchi aerei totali includerebbero un “mix di missili a medio raggio e da crociera”.
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