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The Watcher è tratta da una storia vera?

The Watcher è tratta da una storia vera? La nuova serie Netflix di Ryan Murphy. Dopo il successo di Dahmer, la serie dedicata al serial killer davvero esistito, l’autore Murphy torna a far parlare di sé con una nuova inquietante storia che vanta la presenza di un cast d’eccezione.

The Watcher è tratto da una storia vera?

Al centro della serie, vediamo le vicende di una coppia sposata pronta a trasferirsi nella loro casa dei sogni. Ci troviamo a Westfield, New Jersey, quando Dean e Nora Brannock arrivano nell’abitazione dove hanno investito tutti i loro risparmi. Una volta giunti, tuttavia, la famiglia si accorge di essere finita in un quartiere per niente accogliente, pieno di vicini strani e inquietanti. Tra questi, una donna anziana e il suo strambo fratello Jasper, oppure l’esuberante agente immobiliare Karen e i vicini ficcanaso Mitche Mo. Ma il vero incubo inizia con l’arrivo delle prime lettere minacciose da parte di qualcuno a cui piace farsi chiamare “L’Osservatore”. Si tratta di una misteriosa presenza che giorno dopo giorno comincia a terrorizzare l’intera famiglia Brannock.

Ma cosa è successo davvero nella casa dell’Osservatore del New Jersey? Nel novembre 2018 il New York Magazine pubblica “The Watcher“, articolo sulla storia di una famiglia del New Jersey perseguitata da un misterioso e minaccioso scrittore di lettere. A descrivere la loro storia nei dettagli è il TheCut.com, rivista che ci riporta al 2014 all’interno delle mura della nuova casa della famiglia Broadduses, il 657 Boulevard. Dopo aver realizzato il loro sogno di trasferirsi nella casa che ricordava l’infanzia di Maria, e celebrava il successo lavorativo di suo marito Derek, i due coniugi iniziano a ricevere inquietanti lettere.

Le vere lettere ricevute

La prima lettera ricevuta, ad esempio, riporta una nota scritta all’interno che rende inequivocabile che sia rivolta proprio a loro: ”Caro nuovo vicino al 657 Boulevard, Permettimi di darti il ​​benvenuto nel quartiere“. Ma non è certo finita qui. Si tratta solo di un iniziale benvenuto destinato presto ad assumere dei toni molto più inquietanti e minacciosi. La lettere, infatti, continua aggiungendo: “Come sei finito qui?”

“657 Boulevard è stato il soggetto della mia famiglia per decenni ormai e mentre si avvicina al suo 110° compleanno, sono stato incaricato di guardare e aspettare la sua seconda venuta. Mio nonno guardava la casa negli anni ’20 e mio padre negli anni ’60. Ora è il mio momento. Conosci la storia della casa? Sai cosa si nasconde tra le mura del 657 Boulevard? Perché sei qui? Lo scoprirò.”

La busta non presenta indirizzo di ritorno, motivo per cui è impossibile risalire al mittente che l’ha mandata. Il dettaglio è presto sottolineato anche nella stessa lettera che continua aggiungendo: “Chi sono?” “Ci sono centinaia e centinaia di auto che percorrono il 657 Boulevard ogni giorno. Forse sono in una. Guarda tutte le finestre che puoi vedere dal 657 Boulevard. Forse sono in una. Guarda tutte le persone che passano ogni giorno dalle tante finestre del 657 Boulevard. Forse lo sono io”.

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