Almanacco

Il 6 gennaio del 1919 si spegne Theodore Roosevelt: 26esimo presidente statunitense

Theodore Roosevelt Jr. (detto Teddy o TR) è stato un politico statunitense, nonché il 26esimo presidente degli Stati Uniti. Nel corso della sua presidenza ha ricevuto il Premio Nobel per la pace e il suo volto è uno dei quattro scolpiti sul monte Rushmore, assieme a quelli di George Washington, Thomas Jefferson e Abraham Lincoln.
Divenne Presidente, in seguito all’assassinio di William McKinley, all’età di 42 anni ed è la persona più giovane ad aver ricoperto la carica di presidente degli Stati Uniti.

Theodore Roosevelt, tutto quello che c’è da sapere sul 26° presidente statunitense

Nacque a New York il 27 ottobre del 1858, da una famiglia aristocratica originaria del Regno dei Paesi Bassi. Il padre, Theodore Roosevelt, era un repubblicano progressista, mentre la madre, Martha Bulloch, era una conservatrice convinta, cresciuta in una piantagione in Georgia. Il giovane Theodore soffriva di frequenti attacchi d’asma.

Università

Nel 1876 si iscrisse alla facoltà di Legge dell’Università Harvard, distinguendosi per i risultati sportivi e scolastici. Dopo la laurea soggiornò brevemente in Germania. Si iscrisse alla Columbia University (scuola di specializzazione in legge), ma la abbandonò dopo poco tempo per cominciare la propria carriera politica.


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Nel 1880 si unì al Partito Repubblicano e due anni dopo ottenne la sua prima carica politica come membro del parlamento dello Stato di New York.

Matrimonio

Nel 1880, Roosevelt sposò Alice Hathaway Lee (29 luglio 1861 – 14 febbraio 1884) di Chestnut Hill nel Massachusetts. La moglie morì giovane, a causa di insufficienza renale non diagnosticata (a quei tempi chiamata “morbo di Bright”), due giorni dopo la nascita della loro figlia Alice.


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La sua gravidanza aveva mascherato la malattia. La madre di Theodore Roosevelt, Mittie, morì di febbre tifoide lo stesso giorno, alle 3 del mattino, circa undici ore prima, nella stessa casa. Dopo la morte quasi simultanea di sua madre e di sua moglie, Roosevelt lasciò la figlia alle cure di sua sorella Anna “Bamie/Bye” a New York. Nel suo diario scrisse una grande ‘X’ sulla pagina e, poi, “La luce è uscita dalla mia vita”.

Per il resto della sua vita, Roosevelt non parlò mai di sua moglie Alice, né pubblicamente né privatamente, e non scrisse di lei nella sua autobiografia. Più tardi, nel 1919, quando Roosevelt stava lavorando con Joseph Bucklin Bishop a una biografia che comprendeva una raccolta delle sue lettere, non menzionò né il suo primo matrimonio né il secondo, che ebbe luogo a Londra.

Attività


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La famiglia Roosevelt, 1903.

Tra il 1886 e il 1895 fu membro e poi presidente della Commissione presidenziale per il Servizio Pubblico. Nel 1895 fu capo della polizia di New York. Entrò nell’amministrazione del presidente William McKinley nel 1897, come aiuto segretario della marina (incarico che poi ricoprirà, dal 1913 al 1920, il suo lontano cugino e successore Franklin Delano Roosevelt).

Militare

Roosevelt si preparò, da questo ufficio, al proprio debutto in grande stile sulla scena politica nazionale. L’occasione fu data dallo scoppio della guerra ispano-americana contro la Spagna a Cuba (1898).

Sconcertando i suoi stessi compagni di partito (cui Roosevelt rimproverava scarso ardore e indecisione nell’affare cubano), si dimise da ogni incarico governativo ed entrò nell’esercito. Partecipò alla creazione del 1st United States Volunteer Cavalry, i cosiddetti “Rough Riders” e, dopo esserne stato il vice comandante, subentrò nel comando a Leonard Wood, consulente del presidente McKinley. A Cuba dimostrò tutta la propria abilità di comando, oltre che propagandistica (e di giornalista), mandando resoconti dettagliati delle proprie imprese a tutti i principali giornali in patria.


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Prima della fine della guerra (durata solo pochi mesi e facilmente vinta dagli Stati Uniti), Roosevelt divenne un eroe nazionale. Il suo reggimento al termine della guerra aveva subito più perdite di qualsiasi altro, anche perché già alla partenza solo otto dei dodici gruppi che costituivano il reggimento dei Rough Riders riuscirono a lasciare il suolo americano per andare a combattere: circa un quarto di coloro che avevano partecipato all’addestramento morì di malaria o febbre gialla.

L’impresa bellica più famosa del reparto fu la “carica di San Juan Hill” dove Roosevelt, a cavallo, condusse l’azione salendo e scendendo dalla collina per coordinare gli sforzi dei volontari. Roosevelt si lanciò alla carica delle posizioni spagnole seguito dai Rough Riders, oltre che da militari regolari che si mischiarono ai volontari: in venti minuti, Kettle Hill venne conquistata e il resto di San Juan Heights fu preso nell’ora seguente.

Secondo matrimonio


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In seguito alla sconfitta nell’elezione per il municipio di New York, andò a Londra nel 1886 e sposò una sua amica di famiglia e di gioventù, Edith Kermit Carow. Trascorsero la luna di miele in Europa e Roosevelt guidò un gruppo fino alla cima del Monte Bianco, un risultato che portò alla sua investitura nella British Royal Society. Ebbero cinque figli: Theodore Jr.KermitEthel CarowArchibald Bulloch “Archie”, e Quentin.

Presidenza

Tornato in patria, si rimise in politica, vincendo per pochi voti le elezioni come governatore di New York. Rimarrà in carica solo due anni (1898–1900) e poi si candidò come vicepresidente degli Stati Uniti, dando un incredibile vigore alla campagna del candidato repubblicano (e presidente uscente) William McKinley.

Con l’uccisione del presidente McKinley (1901), Roosevelt divenne il 26esimo presidente degli Stati Uniti, non senza qualche preoccupazione dello stesso Partito repubblicano, che lo considerava un avventurista (un “maledetto cowboy”, nelle parole di un suo compagno di partito). Egli si rese conto di essere in una posizione precaria e, fino alle elezioni del 1904, si mosse cautamente.


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Alice Roosevelt battezza un sottomarino intitolato al padre (3 ottobre 1959).

Confermato nella carica nel 1904, Roosevelt portò avanti una politica da un lato fortemente riformista – la sua fu, infatti, la prima amministrazione ad occuparsi seriamente dei diritti dei lavoratori e di politiche ambientali – dall’altro populista e spregiudicata – tentò di rinsaldare il proprio rapporto con l’opinione pubblica attraverso frequentissimi viaggi e comizi e con l’avvio di imponenti opere pubbliche e con un ordine presidenziale istituì una pensione per tutti i veterani di guerra.

Nel 1906 coniò il termine muckraker, “spalaletame”, derivato da un personaggio del romanzo The Pilgrim’s Progress di John Bunyan, per definire un tipo di giornalismo investigativo volto alla ricerca di scandali e corruzione.

Politica estera

«Parla piano, ma porta con te un grosso bastone: andrai lontano». La sua politica estera fu nettamente interventista e aggressiva (la cosiddetta politica del grosso bastone): fu uno strenuo difensore degli interessi statunitensi in America latina (nel 1903, grazie a spregiudicate manovre, riuscì a concludere un accordo per la costruzione del Canale di Panama).


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Sir Theodore Roosevelt sr., suo padre.

Il Canale verrà completato prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale e sarà usato per trasportare più velocemente di quanto sarebbe stato possibile fare per ferrovia le truppe statunitensi di stanza negli stati occidentali nei porti dell’Est per inviarle in Francia. Aiutò il poliziotto italo-statunitense Joe Petrosino a catturare i criminali della Mano Nera.

Premio Nobel per la pace


 


Nel 1905 propose e ottenne di poter fare da mediatore nella guerra tra Russia e Giappone. La pace venne firmata il 5 settembre e questa abile mossa politica gli diede una grandissima popolarità internazionale. Nel 1906 gli venne consegnato il Premio Nobel per la pace.

La rinuncia alle Presidenziali del 1908

Mantenendo una promessa fatta al tempo della prima elezione, Roosevelt rinunciò a ripresentarsi per un terzo mandato (benché, all’epoca, fosse consentito – ma, d’altra parte, era stato eletto presidente solo una volta, essendo subentrato al presidente assassinato) e sostenne il candidato repubblicano William Howard Taft, che venne eletto proprio grazie alla sua promessa di governare il Paese “proprio come fosse Roosevelt”.


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Roosevelt si prese un periodo di riposo, compiendo un viaggio di caccia in Africa, come al solito seguitissimo dai media americani, che ne riportarono gli strabilianti risultati (più di tremila trofei riportati in patria). Nell’aprile del 1909 compì un viaggio in Italia, toccando diverse città, tra cui Roma, Bologna, Milano e Torino. In ognuna di queste Roosevelt venne annunciato da grandi campagne di affissioni, insolite per l’epoca, che ne pubblicizzavano l’arrivo.

Il Partito Progressista

Deluso dall’operato di Taft, decise di fargli opposizione. Per la prima volta, il Partito repubblicano utilizzava le primarie, stravinte da Roosevelt (9 Stati su 12, contro i 2 di Robert La Follette e soltanto uno per Taft); tuttavia al Congresso repubblicano di Chicago del 1912 Taft venne designato come candidato, sfruttando l’appoggio dei delegati nominati negli altri 36 Stati (dove non si era fatto uso delle elezioni primarie).


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Il partito si spaccò e Roosevelt fondò il primo “terzo partito” statunitense nella storia del sistema bipartitico che ebbe una qualche importanza (per trovare un termine di paragone dobbiamo arrivare alle elezioni del 1992 e alla candidatura di Ross Perot). Durante la serie di comizi, il 14 ottobre, Roosevelt sopravvisse a un attentato: mentre stava entrando nell’auto che lo aspettava, fu avvicinato dall’immigrato tedesco John Schrank che gli sparò. Mentalmente disturbato, costui non aveva nulla di personale contro Roosevelt, semplicemente non accettava che un uomo divenisse presidente più di due volte.

Pur ferito, Roosevelt non subì grossi danni; il proiettile non fu mai rimosso perché l’operazione sarebbe stata rischiosa. Alle Presidenziali del 1912 il Partito Progressista o “Bull Moose Party” ottenne il 27,4% dei consensi (vincendo in 6 Stati e ottenendo 88 voti elettorali), sopravanzando i Repubblicani (fermi al 23,2% e 8 voti), ma non i Democratici, che videro il proprio candidato, Woodrow Wilson, eletto 28esimo presidente degli Stati Uniti.


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Al momento dell’entrata in guerra degli USA nella Prima guerra mondiale, Roosevelt, naturalmente deciso interventista, chiese a Wilson di poter formare un corpo di volontari da mandare sul fronte occidentale, ma il presidente gli negò il permesso.

Massoneria

Theodore Roosevelt fu iniziato in Massoneria il 2 gennaio 1901 presso la Matinecock Lodge No.806 all’Oriente di Oyster Bay, NY. Nella stessa Loggia ottenne l’aumento di salario al grado di Compagno d’Arte il 27 marzo 1901 e al grado di Maestro il 24 aprile dello stesso anno.


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Roosevelt in paramenti massonici.

Fu membro onorario di numerose Logge statunitensi, partecipò a numerose cerimonie massoniche pubbliche e visitò numerose Logge, sia negli Stati Uniti che in Europa, Africa e Sud America. Manifestò fino alla morte un orgoglioso attaccamento alla Massoneria.

Morte e sepoltura



Morì per un’embolia il 6 gennaio 1919 a Sagamore HillOyster Bay, New York e venne sepolto presso il Young’s Memorial Cemetery di Oyster Bay.