Mercoledì, il traffico ferroviario è stato bloccato a causa di un chiodo. Di seguito una catena di malfunzionamenti ha portato alla paralisi dei trasporti. Ecco cos’è successo.
Treni in tilt e Italia paralizzata per un semplice chiodo
Mercoledì, il traffico ferroviario è stato bloccato a causa di un chiodo, come affermato dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Tuttavia, questo chiodo è solo il primo di una serie di eventi che hanno causato una catena di disagi. Sebbene alla fine l’azienda di manutenzione abbia subito delle conseguenze, come richiesto dal ministro, con la “sospensione di qualsiasi attività con Rfi“, le controversie non si sono placate. Infatti, si fa notare che un singolo chiodo non dovrebbe essere in grado di mandare in crisi i trasporti di un intero Paese.
In effetti, lo stesso amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana, Giampiero Strisciuglio, dopo aver espresso le sue scuse per i disagi, ha spiegato “si è verificato un guasto a una cabina elettrica che alimenta gli impianti di circolazione all’interno del nodo di Roma”. Rendendo inoperativi gli impianti di Roma Termini e Roma Tiburtina. Strisciuglio ha aggiunto che “il guasto è stato causato da alcuni lavori notturni svolti da un’azienda esterna al gruppo Ferrovie. L’operato non è stato corretto e ha danneggiato un cavo, compromettendo il funzionamento dell’alimentazione elettrica di una cabina”.
A seguito del danno creato dal chiodo conficcato dall’operaio sui cavi dell’alta tensione, sembra che si sia verificato un ulteriore problema. Come ha spiegato Strisciuglio, al danno iniziale si è infatti “aggiunto il malfunzionamento della cabina stessa: invece di attivarsi il sistema di alimentazione alternativo, si è attivata la procedura di sicurezza, scollegando tutto. Si tratta di una serie di problemi, tutti derivanti dal guasto sulla linea elettrica provocato dalla ditta esterna”.
“L’evento è stato insolito, una sequenza di errori” Ha dichiarato l’amministratore delegato di Rfi, sottolineando che si è trattato di un episodio raro, e “la rarità sta nel fatto che la cabina possiede meccanismi che normalmente le consentono di compensare il primo guasto, ma all’interno della cabina, come già detto, qualcosa si è bloccato e questo è attualmente oggetto di ulteriori indagini. Le cosiddette ridondanze tecniche che garantiscono il funzionamento dell’impianto sono state, ripeto, compromesse da questa sequenza di anomalie”.