Tim Cook, il cui nome completo è Timothy Donald Cook, è nato l’1 novembre del 1960 ed è conosciuto ai più per essere stato manager alla guida della Apple dal 2011. Il suo destino è segnato sin da subito quando, in una cittadina dello Stato dell’Alabama vede la luce, quella del Mobile.
Tim Cook, tutto ciò che c’è da sapere sul dirigente d’azienda statunitense, ingegnere e amministratore delegato di Apple
Tim Cook è cresciuto a Robertsdale, Alabama. Suo padre lavorava come operaio in un cantiere navale, mentre sua madre faceva la casalinga. Si abituò fin da adolescente a lavorare con qualche impiego part-time , ad esempio, consegna i giornali, fa il cameriere e il commesso nello stesso negozio della madre, anche – sin da piccolo – dimostra grande predilezione per lo studio.
Si diploma alla Robertsdale High School e, nel 1982, opta per la facoltà di ingegneria della Auburn University, università pubblica dell’Alabama. Anni formativi e sempre ricordati con piacere da Tim Cook. In seguito si laurea in ingegneria industriale all’Università di Auburn nel 1982, e ha conseguito un Master in Business Administration alla Fuqua School of Business dell’Università Duke nel 1988.
La preparazione tecnica avuta alla Auburn si sposa con le competenze manageriali acquisite durante un Master in Business Administration della Fuqua School of Business alla Duke University. Periodi propedeutici alla nascita del suo percorso in Apple.
Gli anni in IBM e l’ingrasso in Apple
Appena laureatosi, Tim Cook entra in IBM. Lì vi rimane per dodici anni, durante i quali ricoprirà ruoli di sempre maggiore prestigio. Arriva alla guida della divisione North American, poi chief operating officer di Intelligent Electronics e vice presidente di Compaq. Successivamente, però, arriva l’evento che cambierà la sua vita e la sua vita.
Dopo la sua burrascosa esclusione dal gruppo che aveva fondato, torna al timone di Apple, il celebre Steve Jobs decide di prendere come suo “braccio destro” Tim Cook. I due avevano mai avuto alcun rapporto fino a quel momento, ma il manager nato a Mobile descrive il primo incontro così: «Ogni considerazione razionale mi suggeriva di rimanere in Compaq. E le persone a me più vicine mi suggerirono di rimanere alla Compaq. Ma dopo cinque minuti a colloquio con Steve, ho buttato al vento cautela e logica per scegliere Apple».
Senior vice presidente per il mercato mondiale, sin da subito l’incarico risulta essere di grande prestigio. A Tim Jobs assegna il compito di ridisegnare la struttura industriale di Apple, che alla fine degli anni ’90 stava vivendo il suo momento più difficile. Nel 2007 arriva la promozione a COO (chief operations officer, direttore operativo).
Nell’anno 2009 il primo assaggio del ruolo che riceverà in eredità da Jobs: Tim Cook diventa ceo per sostituire Jobs, che nel frattempo aveva iniziato la sua lotta contro il cancro al pancreas. Il rapporto tra i due è talmente stretto che Cook si offre di donare un pezzo del proprio fegato per tentare una cura sperimentale. Jobs, però, rifiuta.
Alla guida dell’Apple
A seguito del peggioramento delle condizioni di salute del fondatore, il 24 agosto 2011 viene nominato CEO di Apple, seguendo il piano di successione interno all’azienda.
Per Tim l’incarico è una vera e propria investitura, perché – nel giro di due mesi – Steve Jobs passa a miglior vita a causa a causa di una recrudescenza del carcinoma con conseguente arresto respiratorio.
Secondo la nota rivista Forbes, essendo Apple uno dei marchi più valutabili, egli risulta essere il diciannovesimo uomo più potente della terra. Sempre Forbes ha inoltre indicato che Cook nel 2012 ha guadagnato 4,2 milioni di dollari.