Cronaca

Torino, la storia di Monique che non riesce a trovare casa in affitto: “Mi dicono di no perché di colore, ma sono sarda e italianissima”

Torino trovare casa stranieri
Monique Corda
Torino trovare casa stranieri

Monique Corda, 50 anni, di origini nigeriane e adottata da una famiglia sarda quando aveva sei mesi racconta la sua odissea per trovare una casa in affitto a Torino: “Mi danno appuntamento per vedere le case, ma quando si accorgono che sono di colore, fanno retromarcia, dicendo che non affittano agli stranieri. Ma io sono sarda, italianissima!”. 

Torino, l’odissea di Monique per trovare casa: “non affittano agli stranieri”

Dopo aver vissuto nei pressi di Nuoro fino al 2000, Monique si è trasferita a Torino, dove lavora come operatrice socio-sanitaria con un contratto a tempo indeterminato. È alla ricerca di un appartamento in affitto, ma ha trovato non pochi problemi. “Mi dicono spesso di no, senza nemmeno mostrarmi l’abitazione. E tutto questo solo per il colore della mia pelle. Non potevo avvisarli prima che sono nera?”  spiega la donna a Il Mattino.

“Qualcuno quando mi vede – racconta ancora – fa la faccia storta, tengono le distanze. Una persona pochi giorni fa non mi hai fatto vedere la casa. Oppure parliamo al telefono, va tutto bene, poi arrivò lì e mi dicono che dovevo dire prima che sono di colore, di origine nigeriana, è sempre così da quando sono a Torino. Per una persona nera è molto più difficile trovare casa rispetto a un bianco, c’è ancora razzismo. Io sono cittadina italiana, sono sarda, ma mi sento meno italiana di altri”.

“Da anni convivo con questi pregiudizi. Ho la cittadinanza italiana, sono cresciuta in Italia, parlo il sardo e in Sardegna torno molto spesso. Eppure continuo a incontrare qualcuno che mi giudica una straniera o che è convinto che io abbia meno diritti degli altri. Ma è ora che questa storia finisca”. 

“Nel mio piccolo – conclude la donna – voglio raccontare la mia vicenda sperando di contribuire a far cambiare mentalità a chi ha ancora pregiudizi, cosicché le nuove generazioni non debbano più fare i conti con il razzismo e abbiano invece sempre il rispetto che meritano” 

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