Cambi di residenza falsi per le elezioni a Torraca, nel Cilento: presentato un esposto in Procura. Ventisei abitanti sono stati sotto la lente di ingrandimento, per circa due mesi, di un investigatore privato. Lo riporta SalernoToday.
Torraca, cambi di residenza falsi per le elezioni: indagati 26 abitanti
Per circa due mesi, ventisei residenti di Torraca sono stati oggetto di indagine da parte di un investigatore privato. Marco Gallo, che è anche consulente della famiglia di Elisa Claps, ha esaminato i movimenti di queste persone, raccogliendo – come riportato in un articolo del Corriere del Mezzogiorno a firma di Gabriele Bojano – numerose prove e testimonianze riguardanti presunti indirizzi “fittizi” nel comune di Torraca in occasione delle recenti elezioni comunali dell’8 e 9 giugno. In particolare, si tratta di spostamenti di residenza avvenuti nei mesi precedenti alle elezioni, con l’intento di influenzare l’esito del voto.
La segnalazione
La questione è stata sollevata da Daniele Filizola, sindaco del piccolo comune cilentano per due mandati. Nelle ultime elezioni, Filizola ha perso con un margine di soli 12 voti. “Circa due mesi prima delle elezioni”, ha dichiarato Filizola al Corriere, “i consiglieri di minoranza hanno ufficialmente avvisato il sindaco, il segretario comunale e il responsabile dell’ufficio demografico e dello stato civile, oltre a quello di vigilanza, che, come nelle due elezioni precedenti, a ridosso del voto, gruppi di persone vicine o riconducibili all’attuale maggioranza stavano trasferendo la propria residenza senza avere i requisiti necessari”. Da qui la decisione di ingaggiare un detective privato.
I paradossi
Il detective Gallo ha redatto un’accurata perizia investigativa che, grazie anche alla preziosa testimonianza di un postino, rivela che i 26 residenti ufficialmente registrati a Torraca risiedono in realtà altrove, in località vicine come Sapri, Villammare e Vibonati, o addirittura molto lontane, come Castel San Giorgio, situata a circa 140 chilometri da Torraca. È stata presentata una denuncia, firmata da tre consiglieri comunali di minoranza (Carmine Cardino, Domenico Bruno e Luca Lombardi).