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Trapianto in blocco di cuore e fegato salva una donna di 38 anni, è la prima volta in Italia

Mauro Rinaldi e Renato Romagnoli

Mauro Rinaldi e Renato Romagnoli

L’intervento è stato fatto presso l’ospedale Molinette di Torino su una paziente di Roma affetta da una grave malformazione cardiaca che aveva compromesso anche il fegato. Durante l’intervento, la paziente è stata mantenuta in vita grazie alla circolazione extracorporea fornita dalla macchina cuore-polmoni

Trapianto in blocco di cuore e fegato salva una donna di 38 anni

A soli 38 anni, una donna aveva già subito diverse operazioni cardiache a causa di una grave cardiopatia congenita. Solo un trapianto poteva offrirle una speranza e nei giorni scorsi, presso le Molinette di Torino.Effettuato per la prima volta in Italia il trapianto di un blocco multiorgano cuore-fegato. La paziente, originaria di Roma, aveva sviluppato nel tempo anche un deterioramento significativo del fegato a causa della malformazione cardiaca. Per questo motivo era stata inserita nella lista nazionale dei trapianti urgenti, riuscendo così a trovare un donatore compatibile per entrambi gli organi in tempi brevi.

L’intervento, eseguito da un’équipe multidisciplinare di esperti di Torino, ha avuto la peculiarità di mantenere la connessione naturale tra cuore e fegato, trapiantando i due organi come un’unica unità. Questa metodica riduce i tempi di ischemia per gli organi prima del trapianto, migliorando la ripresa della loro funzionalità immediatamente dopo l’operazione. Tuttavia, per conseguire questo risultato, è stata necessaria una sinergia perfetta tra i vari specialisti coinvolti. Inclusi i medici lombardi che lavorano sul donatore e i cardiochirurghi ed epatochirurghi che hanno preparato la paziente per ricevere il blocco.

Il professor Mauro Rinaldi, direttore della Cardiochirurgia delle Molinette, supportato dal dottor Carlo Pace Napoleone, direttore della Cardiochirurgia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita, insieme al professor Massimo Boffini e alla dottoressa Erika Simonato, ha isolato e rimosso il cuore malato. Contemporaneamente, il professor Renato Romagnoli, direttore del dipartimento Trapianti e Chirurgia del Fegato delle Molinette, insieme al dottor Paolo Strignano, si occupava della rimozione del fegato. Con l’assistenza anestesiologica del dottor Alberto Orsello, della dottoressa Francesca Momigliano e del dottor Angelo Panio.

Durante l’intervento, la paziente è stata mantenuta in vita grazie alla circolazione extracorporea fornita dalla macchina cuore-polmoni. Quando i medici hanno effettuato simultaneamente i collegamenti vascolari, sia il nuovo cuore che il fegato hanno subito ripreso la loro funzionalità. La procedura chirurgica è durata più di dodici ore ed è andata a buon fine.

Ora la paziente è sveglia, lucida e respira autonomamente. “Questo trapianto innovativo conferma l’eccellenza a livello internazionale della nostra Azienda Ospedaliero-Universitaria. La consolidata collaborazione e coordinazione dei vari programmi di trapianto di organo attivi in Azienda, ha permesso di raggiungere questo nuovo ed importante traguardo. Tutto ciò, sempre grazie alla donazione degli organi e del sangue, necessari per eseguire questi straordinari interventi”, commenta il dottor Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino.

 

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