Il settore dei trasporti subirà inevitabili modifiche nella fase 2 dell’emergenza coronavirus che il governo sta preparando. Per garantire infatti che la ripartenza avvenga in sicurezza la prima cosa da fare sarà garantire il distanziamento sociale anche su treni e autobus evitando così una nuova diffusione dei contagi.
Coronavirus: fase 2 dei trasporti
No dunque a metropolitane stracolme e pullman affollati all’ora di punta. Per far sì che queste circostanze non si verifichino vetture e vagoni saranno a numero chiuso e con ingressi contingentati, ove possibile, dalla sola porta anteriore. In questo modo sarà possibile controllare che non si superi la capienza massima imposta per garantire almeno un metro di distanza uno dall’altro. Si sta pensando anche alla presenza di persone che avvisino i passeggeri quando si è raggiunta la capienza massima.
Qualora fosse possibile, sarebbe auspicabile anche l’installazione di sistemi conta persone. L’idea è quella di riempire i mezzi soltanto al 60%.
I nuovi orari
Il ministro Paola De Micheli ha poi spiegato che dovrà necessariamente esserci anche una modifica delle frequenze negli orari di punta e di lavoro. “Non possiamo più immaginare che milioni di persone si muovano tutte insieme tra le 7.30 e le 9.30, non ce lo possiamo permettere sinché non troviamo il vaccino“, ha spiegato. Una proposta giunta in questo senso dal governatore lombardo Fontana sarebbe quella di spalmare l’orario lavorativo su 7 giorni per impedire l’affollamento dei mezzi negli orari cruciali.
Una app per evitare assembramenti
Si sta poi pensando anche ad un’applicazione che avrà il compito di evitare assembramenti all’interno di treni, bus e metropolitane.
Ancora non sono chiare le modalità con cui agirà.