Un uomo di 50 anni accusato di abusi sessuali ai danni della figlia è stato condannato dal tribunale di Trento a 18 anni di reclusione, con rito abbreviato. Le violenze sono andate avanti dal 2015 al 2023: un incubo che la bambina, che all’epoca dei fatti aveva 8 anni, è riuscita a raccontare alla mamma solo anni più tardi.
Trento, abusi sessuali sulla figlia: condannato a 18 anni
Gli abusi sessuali sono iniziati nel 2015 quando la bambina aveva 8 anni. Dopo la separazione dei genitori la piccola alternava il suo tempo tra la casa del papà e quella della mamma. Secondo l’accusa l’uomo, un operaio di 50 anni, abusava ripetutamente della figlia quando era sotto la sua custodia: nell’abitazione, nel garage, persino dai nonni e durante le vacanze.
La giovane vittima aveva più volte provato a ribellarsi alla situazione, ma senza riuscirvi. Nel 2023 la ragazza, oramai adolescente è riuscita a confidarsi con lo psicologo, dando via all’indagine.
Il processo
Come riportato da Il Corriere il 14 febbraio il 50enne trentino è comparso davanti al giudice dell’udienza preliminare. La figlia e l’ex moglie si sono costituite parte civile. Nel corso del processo la ragazza è stata ascoltata in un’aula protetta e lì ha raccontato delle violenze subite negli anni. Dopo gli stupri, il padre le rivolgeva frasi come “sei la mia principessa” e le faceva dei regali, chiedendole di non dire a nessuno cos’era appena avvenuto. L’uomo è stato condannato, in primo grado e con rito abbreviato, a 18 anni di reclusione e a pagare un risarcimento di 700mila euro.