Cronaca

Treviso, scarti tessili dati bruciati: sequestrati due laboratori

Nei laboratori era messa a rischio la vita degli operai

Due laboratori di Treviso sono stati sequestrati perché bruciavano gli scarti tessili all’aperto, senza seguire il giusto protocollo di smaltimento. Le Fiamme Gialle del comando provinciale di Treviso hanno concluso un’operazione che ha consentito di individuare e sequestrare due laboratori tessili, gestiti in condizioni di assoluto degrado e con diversi fattori di pericolo per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Laboratori tessili sotto sequestro: messa a rischio la vita dei lavoratori

Nel corso dell’intervento, i finanzieri hanno posto i sigilli a 35 macchinari per la lavorazione dei capi d’abbigliamento, 300 chili di rifiuti smaltiti illecitamente e un’area di circa 50 metri quadri, adiacente a uno dei laboratori, dove venivano inceneriti gli scarti tessili. I locali – ciascuno delle dimensioni di circa 200 metri quadri, ricavati nei garage e nelle cantine di due palazzine a Zero Branco e a Quinto di Treviso – erano privi di aerazione e uscite di sicurezza, con estintori privi di manutenzione, impianti elettrici non a norma, fili penzolanti proprio sulle postazioni dei lavoratori, oltre a essere carenti dei più elementari requisiti igienico-sanitari.

I due cittadini stranieri, amministratori dei laboratori tessili, che producevano per imprese locali, non sono stati in grado di esibire ai finanzieri del Gruppo di Treviso, coadiuvati da personale del comando provinciale dei Vigili del Fuoco, i documenti che attestassero il rispetto delle normative in materia di sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, gestione delle emergenze e smaltimento dei rifiuti.

Treviso, bruciavano anche gli scarti tessili all’aperto

Sono stati, pertanto, denunciati alla Procura della Repubblica di Treviso, mentre le imprese sono state segnalate per responsabilità amministrativa. Per l’amministratore della ditta che smaltiva i rifiuti incenerendoli all’esterno dello stabile, inoltre, è scattata la denuncia per il reato di combustione illecita di rifiuti (la cosiddetta norma “Terra dei Fuochi”).

I sequestri d’urgenza sono stati convalidati dal Tribunale di Treviso sulla base del grave quadro indiziario, confermato dai successivi interventi dell’Arpav, del personale tecnico dei due comuni interessati e dei rispettivi comandi della Polizia Locale

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