Svolta nel caso di Liliana Resinovich, la perizia dei medici legali ipotizza il suicidio ma l’avvocato oggi si oppone: non si è suicidata ma è stata uccisa. “Liliana sarebbe stata percossa e strattonata. L’orologio si trova al polso sbagliato”. C’è la convinzione che il decesso sia avvenuto due, massimo tre giorni prima del ritrovamento. Questo pone degli interrogativi importanti su cosa cosa abbia fatto e dove sia stata una volta uscita di casa senza cellulare, borsa e portafogli. Le prime indiscrezioni dell’autopsia, di qualche mese fa, avevano tolto qualsiasi dubbio sulla possibile evenienza che sia potuta morire lo stesso giorno della scomparsa.
Liliana Resinovich,
Si è quasi ad un passo dal porre fine ad un “giallo” che va avanti da mesi quello di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni che era scomparsa dal 14 dicembre del 2021 e ritrovata morta in un boschetto il 5 gennaio. Secondo la perizia dei medici legati si sarebbe suicidata.
Sono convinti, infatti, che il decesso sia avvenuto due, massimo tre giorni prima del ritrovamento. Ma ci sono ancora degli interrogativi importanti su cosa cosa abbia fatto e dove sia stata una volta uscita di casa senza cellulare, borsa e portafogli. Aveva lasciato dietro di sé anche la fede. Improbabile che possa essere vissuta per oltre due settimane senza essere notata da nessuno e senza aver lasciato tracce. Le prime indiscrezioni dell’autopsia, di qualche mese fa, avevano tolto qualsiasi dubbio sulla possibile evenienza che sia potuta morire lo stesso giorno della scomparsa.
I nuovi interrogativi
Ci sarebbero quindi nuovi interrogativi a farsi spazio su questo giallo. Il corpo era nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste. Secondo quanto detto dai medici legali si tratterebbe di un decesso per asfissia, una morte probabilmente violenta. Attorno alla testa due sacchetti di plastica, annodati parzialmente, le gambe erano infilate in sacco nero della spazzatura, come parte del tronco.
Una posizione strana che poteva far pensare ad un suicidio, ma anche ad un depistaggio per omicidio. Secondo le indagini sul corpo è stata esclusa l’assunzione di droga o farmaci, mentre viene esaminata l’ipotesi di gesto volontario.
Il mistero dell’orologio sul polso sbagliato
Arriva però una nuova ipotesi dell’avvocato del fratello della vittima avanzata a seguito del mistero che si sta facendo largo sull’orologio trovato sul polso sbagliato. Secondo Nicodemo Gentile che assiste Sergio Resinovich, Liliana non si sarebbe suicidata ma sarebbe stata uccisa il giorno stesso della sua scomparsa da una persona che lei conosceva bene. Lo stesso avvocato insieme con la Psicologa Consulente, Gabriella Marano, parlano di uno o più aggressori.
In una lunga nota diffusa quest’oggi l’avvocato si oppone alle ipotesi divulgate dalla Procura di Trieste che parla di un gesto estremo: morta per asfissia dopo essersi legata al collo un sacchetto di plastica. Una ricostruzione che non tiene in conto di numerosi elementi come i segni di percosse riscontrati sul corpo della vittima oltre a vari dettagli che indicherebbero come il ritrovamento del cadavere della donna sia stato in realtà una messa in scena.
Gli ultimi istanti di Liliana
La mattina del 14 dicembre dunque, caricata la lavatrice, fatta la colazione e assunti gli integratori, Liliana sarebbe stata “intercettata, accompagnata o comunque sorpresa da una visita da parte di qualcuno che la conosceva. Da qui sarebbe stata inscenata un’accesa discussione, Liliana sarebbe stata percossa e strattonata”, forse subìto un’occlusione delle vie respiratorie, “che ha determinato uno scompenso cardiaco”. Sarebbero dunque i primi esiti dell’autopsia, che parlavano proprio di scompenso cardiaco, da tenere in considerazione.
“Lo dicono con un’evidenza quasi banale la palpebra destra tumefatta, il sangue nella radice destra e il trauma nella parte destra della lingua, nonché il colpo ricevuto sulla tempia sinistra ed ancora un segno sul seno, più scuro delle ipostasi, probabilmente un livido, e un piccolo taglio sulle dita di un piede”.
L’ipotesi di omicidio dell’avvocato Gentile
“Questo dice, infatti, il dato che sul polso sinistro di Liliana è stato ritrovato un orologio di colore rosa con la corona rivolta al contrario, quindi nel verso sbagliato, tale elemento è di inconfutabile valore, poiché colui o coloro che hanno riagganciato l’orologio, hanno sbagliato non solo il verso della corona, ma anche il polso. Liliana indossava infatti sempre l’orologio sul braccio destro”.
Il cadavere di Liliana dopo l’omicidio sarebbe stato dunque nascosto, forse sotterrato. L’ipotesi dell’avvocato è infatti che si tratti di un delitto di prossimità, ovvero commesso da qualcuno vicino alla donna e che “non è da escludere la morte come conseguenza di altro reato, ovvero un omicidio preterintenzionale, che poi ha indotto inevitabilmente l’aggressore, o gli aggressori, a dover gestire la fase successiva, vale a dire occultamento del cadavere, probabilmente conservato in qualche gelido anfratto”.