Tweet in favore di Hitler: il professore evita il licenziamento ma va in pensione. Si tratta di un docente dell’Università degli Studi di Siena.
In pensione il professore che simpatizza per Hitler
Emanuele Castrucci, 67 anni, professore di filosofia del diritto dell’Università di Siena, finito nell’occhio del ciclone per alcuni tweet che inneggiano ad Adolf Hitler e al regime nazista, ha chiesto e ottenuto di andare in pensione. Ciò blocca la richiesta di destituzione del docente dalla cattedra accademica con il suo conseguente licenziamento.
Il rettore dell’Ateneo, Francesco Frati, ha disposto con un decreto rettoriale, su richiesta dell’interessato, il collocamento in pensione di Castrucci a decorrere dal 1 gennaio 2020. Il docente è nato a Monterosso al Mare (La Spezia) il 3 giugno 1952 ed ha già maturato l’età pensionistica, pur potendo rimanere in attività accademica fino ai 70 anni.
La richiesta di pensionamento, accordata, è emersa durante la riunione della sezione riservata ai professori di I fascia del Collegio di Disciplina dell‘Università di Siena, che si è insediata questa mattina proprio per esaminare “gli atti trasmessi dal rettore in relazione alla proposta di sanzione per il prof. Emanuele Castrucci”.
Durante la riunione, il Collegio ha preliminarmente esaminato gli atti trasmessi dal rettore, si legge in una nota dell’Ateneo, unitamente al materiale accessorio utile per valutare i profili disciplinari connessi alle esternazioni via twitter del prof. Castrucci”. Tra gli atti esaminati, vi è anche il decreto rettorale che dispone il pensionamento.
Il Collegio di Disciplina ha deciso, per acquisire ulteriori elementi di giudizio, di convocare, oltre all’interessato, alcuni rappresentanti degli studenti della Facoltà di Giurisprudenza e il presidente del Comitato della Didattica.
Il procedimento disciplinare sanzionatorio va comunque avanti. Nel frattempo, il rettore aveva già bloccato tutte le attività didattiche di Castucci, impedendo anche la sua partecipazione agli esami, alle elezioni e al ricevimento degli studenti. Il filosofo è indagato dalla procura di Siena, che ha ipotizzato il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, aggravata da negazionismo.