Curiosità

Twitter e Elon Musk: evoluzione o involuzione?

Elon Musk fa sempre rumore. Non si sa bene se è una strategia studiata a tavolino (probabile) oppure è semplicemente un modo di fare dell’imprenditore nato a Pretoria, Sudafrica, il 28 giugno del 1971.
Non è stata da meno la vicenda Twitter. Già in fase di trattativa, ci sono state conferme e smentite in rapida successione.

Prima l’offerta da 44 miliardi di dollari; poi il ritiro della stessa perché secondo il miliardario sudafricano, dal social network avevano omesso alcuni dettagli sullo stato della piattaforma.

Poi si erano sparse voci che Musk non avesse soldi a sufficienza. Poi invece li ha trovati. Insomma, un continuo brulicare di notizie e smentite, come capita spesso quando c’è di mezzo lui.

A questo punto ci si domanda, cosa ne sarà di Twitter?

Un po’ di storia dell’uccellino blu

Twitter è stato fondato nel 2006 da Jack Dorsey come piattaforma di microblogging. Originariamente si potevano postare Tweet (cinguettii) da 140 caratteri poi aumentati a 240.

Il 26 giugno del 2009 Twitter è andato in tilt a causa della morte di Michael Jackson che porto allo scambio di 456 tweet al secondo.

Nel 2011 è esploso definitivamente passando da 100 milioni di utenti ad inizio anno ai 200 milioni di fine anno.

Nel tempo, si è trasformato sempre più in strumento di informazione e a novembre 2009 ha modificato la frase presentata agli utenti in fase di posting, cambiando il “Cosa stai facendo?” a “Che c’è di nuovo?”

Il social nel tempo è diventato una sorta di alternativa intellettuale, politica e impegnata rispetto a Facebook; tanto da essere lo strumento più apprezzato dalle star del cinema, della tv e anche dai politici.

Questo ha portato anche a conseguenze spiacevoli. Ad esempio Donald Trump è stato bannato (poi riammesso proprio da Musk) perché accusato di aver istigato l’assalto a Capitol Hill, dove migliaia di manifestanti pro tycoon dopo l’elezione di Biden hanno devastato il Campidoglio e provocato la morte di 5 persone.

I problemi di Twitter tuttavia iniziano nel 2015. Gli utenti hanno iniziato a perdere interesse, e anche finanziariamente il fatto che Twitter non fosse strutturata come piattaforma pubblicitaria non aiutava.

Nel 2021 il fondatore Jack Dorsey si è dimesso e ha lasciato il posto a Parag Agrawal. Ad oggi ci sono circa 330 milioni di utenti attivi.

I primi provvedimenti di Musk? Uno tsunami

Quando Elon Musk ha acquistato Twitter per ben 44 miliardi è successo il finimondo. Innanzitutto ha disposto il licenziamento di 4 top manager (tra cui Agrawal stesso), che avrebbero ostacolato l’acquisto del nuovo CEO.

Poi è toccato ai dipendenti; sono stati circa il 50% i lavoratori licenziati immediatamente dall’imprenditore di Pretoria; mentre un’altra bella fetta della forza lavoro ha lasciato l’azienda dopo aver appreso che, secondo Musk, per arrivare alla versione 2.0 di Twitter ci sarebbe stato da lavorare molto duramente.

Forse il provvedimento che sta facendo più rumore è l’introduzione di un abbonamento a 8 dollari al mese sufficiente per verificare il proprio profilo, senza nessuna documentazione a supporto.

Come dire se paghi sei affidabile e meriti la fatidica “spunta blu”.

Notizia nella notizia, uno dei metodi di pagamento accettati per sottoscrivere l’abbonamento potrebbe essere la criptovaluta DOGE.

Potrà essere necessario sapere dove comprare Dogecoin prima di usare Twitter e in questo caso sarà utile consultare la guida di Cryptofacili.com. Ma, nonostante lo sfrenato amore per Dogecoin da parte di Elon Musk, è probabile che DOGE non sarà l’unico metodo di pagamento.

#RIPTwitter, #AddioTwitter

Molte persone già danno per morto Twitter. Lo testimoniano i più diffusi hashtag del momento tra cui #RIPTwitter nel mondo e #AddioTwitter in Italia.

Il caos regna sovrano con i dipendenti in fuga, gli uffici chiusi e problemi tecnici a non finire.

Difficile però pensare che Elon Musk non si aspettasse tutto questo; d’altra parte ha già dimostrato di portare a termine imprese quasi impossibili.

Secondo i piani del miliardario, Twitter dovrebbe diventare un super app capace di fare un po’ tutto, sul modello della cinese WeChat. Il futuro dell’uccellino è tutto da scrivere: seguiranno giorni tumultuosi.

Elon Musk