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Uccisa a martellate dall’ex compagno: l’uomo le aveva bucato le ruote dell’auto e scritto sul muro “Goditela”

Emergono nuovi dettagli sul femminicidio avvenuto mercoledì 20 ottobre a Castenato, provincia di Brescia. Ezio Galesi, l’uomo che ha ucciso a martellate Elena Casanova, aveva tagliato le gomme dell’auto della donna  e scritto sul muro di casa “Goditela mille euro“.

Femminicidio a Brescias: Galesi conferma di aver tagliato le gomme dell’auto di Elena

Si tratta di 2 fatti antecedenti all’omicidio che ora sono al vaglio degli inquirenti: i mille euro della scritta sarebbero il presunto debito che la donna avrebbe avuto nei confronti dell’ex per alcuni lavori di giardinaggio svolti a casa nel periodo del lockdown. La scritta sul muro non è stata confermata da Ezio Galesi durante l’interrogatorio davanti al pubblico ministero, mentre ha ammesso di aver tagliato a gennaio le gomme della ex.

Le indagini

I carabinieri però a Fanpage.it avevano precisato che Elena non aveva mai denunciato l’uomo. Stando a quanto emerso dalle informazioni di alcune college della donna, Elena non aveva mai parlato di violenze fisiche ma aveva paura. Aveva raccontato che era preoccupata ma che non l’avrebbe denunciato perché temeva che l’avrebbe uccisa. Durante l’interrogatorio Galesi ha ammesso che mercoledì sera ha agito per uccidere: “Perché tanta violenza? Perché c’erano dei sentimenti, anzi no, ritratto non voglio rispondere a questa domanda. È stato un raptus“. Poi ha spiegato di averla “colpita più volte alla testa“.

La vicenda

Mercoledì l’uomo ha incrociata la ex in un negozio a Castegnato e “poi sono andato ad aspettarla fuori casa“. Qui armato di coltello ha prima spaccato il vetro della macchiane e poi l’ha trascinata fuori dall’auto e l’ha colpita alla testa con un martello. Fatali le ferite riportate. A questo punto l’uomo ha suonato ai vicini di casa e ha chiesto loro di chiamare i carabinieri. Si è acceso la sigaretta e ha chiamato la figlia dicendole: “Sono soddisfatto, ho fatto il mio dovere“, come racconta di aver sentito il vicino di casa che è intervenuto per primo sul luogo dell’omicidio.


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