Daniele Bedini, il falegname di Carrara a processo per i femminicidi di Nevila Pjetri e Camilla Bertolotti, commessi nel giugno 2022 a Sarzana, ha patteggiato una condanna a 30 anni. In primo grado era stato condannato all’ergastolo. Ora Bedini potrà usufruire in anticipo di benefici, come i permessi di lavoro.
Uccise due prostitute a Sarzana nel 2022, Daniele Bedini patteggia in appello
Daniele Bedini, il falegname di Carrara accusato dei femminicidi di Nevila Pjetri e Camilla Bertolotti, avvenuti a distanza di 24 ore l’uno dall’altro nel giugno 2022 a Marinella di Sarzana. Ha accettato di patteggiare una pena di 30 anni. Questa mattina, martedì 27 novembre, la Corte d’appello di Genova ha approvato l’accordo tra le parti, che sostituisce la condanna all’ergastolo stabilita in primo grado dalla Corte d’Assise della Spezia. La sentenza di 30 anni permetterà a Bedini, 32enne al momento dei fatti, di richiedere anticipatamente benefici, come i permessi per lavorare all’esterno.
Il processo
Durante il processo di primo grado, l’uomo ha sempre dichiarato la sua innocenza, nonostante le numerose prove a suo carico. Le due vittime, Nevila Pjetri, 35 anni, e Camilla Bertolotti, 43 anni, erano state uccise a colpi di pistola nel giugno 2022 nella zona di Marinella, dove si prostituivano. Secondo l’accusa, gli omicidi sarebbero stati commessi per motivi di rapina. All’epoca dei fatti, Bedini era dipendente dalla cocaina e, secondo la ricostruzione fornita dal pubblico ministero, era costantemente alla ricerca di denaro. Aveva diversi precedenti penali per rapina, ricettazione e spaccio. Dopo gli omicidi, sul suo furgone erano state trovate tracce di sangue contenenti il DNA delle vittime e una scarpa di donna. Gli investigatori avevano anche rinvenuto i documenti di Camilla presso l’abitazione di Bedini.
A incastrarlo erano anche le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Avevano catturato i movimenti del suo pick-up, registrato il suono degli spari e immortalato Bedini mentre, tornato a casa, si disfaceva dei vestiti insanguinati e rimuoveva la targa dell’auto della 43enne. L’arma utilizzata per uccidere le due donne, una pistola calibro 22, non è mai stata trovata. Ma una pistola simile, come emerso dalle indagini, era stata rubata al padre di Bedini, che aveva denunciato la sua scomparsa pochi giorni prima.