Giandavide De Pau, che uccise le tre prostitute a Prati, è stato rinviato a giudizio. L’ex autista del boss Michele Senese dovrà rispondere del triplice femminicidio davanti alla Corte d’Assise di Roma.
Uccise tre prostitute a Prati, De Pau rinviato a giudizio
Giandavide De Pau è stato rinviato a giudizio. Trascorsi 346 giorni dal triplice femminicidio commesso a Prati, l’ex autista del boss Michele Senese dovrà affrontare la giuria popolare della corte d’Assise di Roma. In questa sede verranno ripercorsi i fatti iniziati lo scorso 17 novembre 2022, quando il 53enne ha bussato alla porta dell’appartamento in cui due ragazze orientali si prostituivano e De Pau, intorno alle 10 del mattino, aveva fissato un appuntamento.
I video e l’audio
Il killer avrebbe filmato con il cellulare l’omicidio delle tre prostitute: uno di 14 minuti e uno di 42. Il filmato ad un certo punto si oscura mentre la registrazione audio continua e si sentono nitide le urla delle cinesi trucidate.
“Documentano in maniera incontrovertibile e raccapricciante l’omicidio delle due donne cinesi commesso da Giandavide De Pau – scrive il gip – dopo aver consumato con le stesse rapporti sessuali ed aver preteso di rimanere solo mandando via altri clienti. Dopo qualche secondo De Pau sposta il telefono e si inquadrano le scarpe che lo stesso indossa, dopodiché il telefono viene appoggiato oscurando la telecamera ma continua ad essere registrato l’audio e si sente entrare nella stanza l’altra donna cinese. Al minuto 1.09 si sentono rumori e la donna urlare fortemente, ma il suono giunge come soffocato. Entra l’altra donna che chiede “cosa fai a lei”, subito dopo si sentono le urla strazianti anche della seconda donna che viene aggredita, poi si sente prima il rumore di una porta che sbatte e poi il rumore più forte di un’altra porta, probabilmente quella di ingresso che viene aperta e dal minuto 2.41 si sente il rantolo di Xiuli Guo in fin di vita ritrovata agonizzante sul pianerottolo; dopo qualche minuto si sente la voce del portiere e poco dopo dei soccorritori”.