Ucciso nella faida di camorra del 1995 a San Cipriano d’Aversa: la Dda ha invocato 110 anni di carcere per boss e killer dei Casalesi. Il processo riprenderà a gennaio, con il collegio difensivo impegnato a rappresentare gli imputati.
Ucciso nella faida della camorra a San Cipriano d’Aversa, chiesta condanna per boss e killer
Cinque persone sono state coinvolte nell’omicidio di Domenico Cioffo, avvenuto il 1° febbraio 1995 durante la faida di camorra tra il clan dei Casalesi e quello di Giuseppe Quadrano. La Dda di Napoli ha richiesto complessivamente 110 anni di carcere per i responsabili. Walter Schiavone, Raffaele Rafilotto Diana e Vincenzo Zagaria rischiano 30 anni ciascuno, mentre i collaboratori di giustizia Nicola Panaro e Giuseppe Misso rischiano 10 anni ciascuno.
Secondo la ricostruzione, gli imputati, insieme a Oreste Caterino (deceduto), avrebbero teso un agguato a Cioffo, sparandogli al capo e al corpo. Il movente dell’omicidio era l’affermazione della supremazia dei Casalesi sul clan rivale. Walter Schiavone e Vincenzo Zagaria, capi del clan, diedero l’ordine di eliminare Cioffo, mentre Misso, Panaro e Caterino furono gli esecutori materiali.