Al cinema o al teatro, Ugo Tognazzi ha fatto la storia dello spettacolo italiano. Fondamentale è stato infatti il suo apporto al genere della commedia all’italiana che, grazie a lui, si è arricchita di nuovi personaggi e nuove tematiche. Associato spesso ai nomi di Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni, con i quali ha recitato in molti film culto.
Ugo Tognazzi, comico e regista italiano
Ugo Tognazzi nasce a Cremona il 23 marzo 1922. La professione del padre era quella di ispettore assicurativo, e conseguentemente ai numerosi spostamenti dettati dalle esigenze che il lavoro comportava, Ugo vive gli anni dell’infanzia in varie città.
Torna a Cremona all’età di quattordici anni nel 1936 dove inizia a cercare un impiego. Inizialmente lavora come operaio alla Negroni, nota azienda cittadina produttrice di salumi.
Con alle spalle un precocissimo debutto teatrale, avvenuto quando aveva soli quattro anni presso il teatro Donizetti di Bergamo, nel suo tempo libero Ugo Tognazzi recita in una compagnia filodrammatica del dopolavoro aziendale.
L’inizio della carriera di Ugo Tognazzi
In seguito alla Seconda guerra mondiale, cui partecipa come commilitone, si trasferisce a Milano per approfondire il suo amore per lo spettacolo: qui viene assunto nella compagnia di Wanda Osiris. Nel 1951 forma un duo comico con Raimondo Vianello, creando il programma “Uno due tre” per la Rai: il varietà vedrà la fine nel 1959 a causa di un problema censorio.
I due comici avevano infatti ironizzato su un incidente capitato al Presidente della Repubblica.
Negli anni ’60 e ’70 è la volta di numerosi successi all’interno della commedia all’italiana, genere che deve molto a Tognazzi. I film culto saranno molteplici ad esempio “La marcia su Roma” del 1962; “Questa specie d’amore” nel 1972; “Romanzo popolare” nel 1974; “Amici miei” l’anno successivo, insieme a Philippe Noiret e Duilio Del Prete.
Negli stessi anni, la collaborazione con il regista Marco Ferreri porta alla nascita di film grotteschi come “La grande abbuffata” nel 1973.
La morte di Ugo Tognazzi
Ugo Tognazzi muore il 27 ottobre 1990 a Roma a causa di un’emorragia cerebrale. L’attore era già stato ricoverato nella casa di cura Villa Nomentana qualche giorno prima a causa di un malore.
Inoltre, nell’ultimo periodo della sua vita, soffriva di una forte depressione. Tognazzi lascia incompiuta una serie tv, “Una famiglia in giallo”.
I funerali sono stati celebrati nella chiesa di Santa Maria di Montesanto a Piazza del Popolo mentre la sua tomba si trova nel cimitero di Velletri. Sono circa duemila persone a dargli l’ultimo caloroso saluto, tra volti noti e sconosciuti.
Vita privata e curiosità
Ugo Tognazzi ha avuto tre relazioni importanti nella sua vita. La prima è stata con la ballerina inglese Pat O’Hara, dalla quale ha avuto il figlio maggiore Ricky.
Nel 1963 si è sposato con Margarete Robsahm, attrice norvegese con la quale ha avuto il figlio Thomas. Infine il suo matrimonio con Franca Bettoja dalla quale ebbe due figli: Gianmarco e Maria Sole.
Tutti e quattro i figli di Tognazzi hanno seguito le orme paterne, entrando nel mondo dello spettacolo come attori, registi o produttori.
Il più famoso è sicuramente Ricky Tognazzi, che ha ad esempio diretto il film “Ultrà” del 1990 con dei giovani Claudio Amendola, Ricky Memphis e il suo fratellastro Gianmarco.
Ugo era un fan sfegatato del Milan ed era appassionato di cucina, che per lui era una vera e propria espressione culturale. Ha scritto su questo argomento alcuni libri, come ad esempio “L’abbuffone. Storie da ridire e ricette da morire” edito da Rizzoli nel 1974.