Nuovo blitz di Ultima Generazione: gli attivisti hanno fatto irruzione nel ristorante di Carlo Cracco a Milano, situato in Galleria Vittorio Emanuele II. L’appello allo chef: “Offra un pasto gratuito a settimana a chi non può permetterselo”.
Ultima Generazione, blitz nel ristorante di Carlo Cracco a Milano
“Offra un pasto sospeso a chi non può permetterselo”: questa è la provocatoria richiesta avanzata dagli attivisti di Ultima Generazione durante un’azione di protesta avvenuta oggi, 19 marzo, nel ristorante di Carlo Cracco a Milano. Intorno alle 14, cinque manifestanti sono entrati nel rinomato locale, si sono seduti e hanno srotolato striscioni con lo slogan “Il giusto prezzo”, il titolo della campagna promossa dal movimento.
La frustrazione di una studentessa: “Una cena costa quanto il mio affitto”
Un’iniziativa di protesta contro “la bolla di privilegio di chi, come politici ed élite, può permettersi di pagare un conto che equivale alla spesa mensile di una famiglia italiana”, spiegano gli attivisti. “Io sono una studentessa – ha dichiarato una delle giovani partecipanti – e in un ristorante come questo, come in tutti i ristoranti di lusso, una cena ha un costo pari al mio affitto mensile da fuori sede. Anche l’istruzione sta diventando un lusso, gli agricoltori sono in difficoltà e noi che facciamo la spesa ci troviamo a pagare sempre di più, con un carrello sempre più vuoto. Oggi – ha aggiunto – sono scesa in campo per chiedere un giusto prezzo, sia per chi acquista che per chi produce”.
Il gruppo ha lanciato un appello allo chef Cracco, chiedendo di offrire un giorno alla settimana pasti gratuiti a coloro che non possono permetterseli. “Si tratterebbe di un gesto tangibile per supportare chi sta vivendo momenti difficili, dimostrando che la buona cucina può diventare un atto di solidarietà”. In poco tempo, le forze dell’ordine sono intervenute, identificando e allontanando i manifestanti.
“Antipasti da 50 euro, mentre molti devono scegliere tra mangiare e pagare le bollette”
“La disuguaglianza non è un evento casuale. È il risultato di politiche orientate alla massimizzazione dei profitti in ogni settore: abitazione, istruzione, assistenza, alimentazione, lavoro. Siamo entrati in questo simbolo di lusso e opulenza per ricordare che, al di fuori dei salotti dorati, esiste un paese che lotta per la sopravvivenza. Mentre alcuni brindano con champagne e assaporano antipasti da 50 euro l’uno, altri si chiedono: perché chi lavora duramente deve scegliere tra un’alimentazione sana e il pagamento delle bollette? È tempo di rendere questo lusso impossibile da ignorare”, affermano gli attivisti in una nota.