A Bari, l’Università ha annullato la laurea in medicina di un medico dopo 10 anni dal conseguimento del titolo, in seguito alla perdita dei documenti degli esami. Questa vicenda ha avuto un epilogo positivo grazie all’intervento dei giudici del Tar.
L’inizio dell’incubo
L’ex studentessa, laureata con 110 su 110 nell’ottobre 2013, ha vissuto un incubo quando l’ateneo barese ha annullato la sua laurea in medicina, sostenendo di aver smarrito i documenti che certificavano gli esami sostenuti durante l’Erasmus. L’annullamento ha riguardato anche l’abilitazione alla professione medica e l’accesso alla scuola di specializzazione.
Il periodo di studio e l’abilitazione
Durante i suoi studi, la dottoressa aveva partecipato al progetto Erasmus presso l’Università di Valladolid, dove aveva sostenuto otto esami, due dei quali non pianificati. Questi risultati erano stati registrati nel sistema informatizzato «Esse 3» di Uniba e nei «transcripts of records» dell’Università spagnola. Tuttavia, due degli esami risultavano eseguiti in giorni festivi, sollevando dubbi sulla loro autenticità.
Rientrata a Bari, la studentessa ha completato gli esami rimanenti, ottenendo la laurea e, successivamente, superando l’esame di Stato che le ha permesso di iscriversi all’Ordine professionale dei Medici e Chirurghi. Abilitata dal febbraio 2014, ha esercitato come medico penitenziario e civile.
L’annullamento della laurea
Nel settembre 2023, l’Università di Bari ha comunicato alla dottoressa l’assenza della documentazione degli esami sostenuti a Valladolid, chiedendole ulteriori informazioni. Nonostante abbia fornito un certificato di laurea rilasciato dall’Università di Bari nel 2015, l’ateneo ha sospeso la sua formazione specialistica e dichiarato la nullità della laurea e dell’iscrizione all’Ordine dei Medici e dei Chirurghi.