Cronaca

Test di medicina addio: il Senato approva il ddl. Ecco come si accederà da settembre

Medicina test ingresso
Immagine di repertorio
Medicina test ingresso

L’abolizione del numero chiuso per accedere alla facoltà di Medicina è un passo più vicino. L’Aula del Senato ha approvato il disegno di legge delega che elimina l’attuale sistema di accesso programmato e i test di ingresso, come li conosciamo da oltre 25 anni, spostando di fatto il “sbarramento” al secondo semestre del corso di studi. La proposta di legge riprende il testo già elaborato dalla commissione Istruzione di Palazzo Madama lo scorso aprile, portando con sé importanti novità per gli aspiranti medici.

Come cambierà l’accesso alla Facoltà di Medicina?

Con la nuova normativa, gli studenti potranno iscriversi a Medicina senza dover affrontare la tradizionale “lotteria” dei test d’ingresso. Quest’anno, infatti, i test sono tornati ad essere cartacei e nazionali, dopo che il Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) ha deciso di pensionare in anticipo i TOLC-Med online, che nel 2023 erano stati gestiti dal CISIA, ma che sono stati successivamente riabilitati dal Consiglio di Stato.

Gli studenti inizieranno il loro percorso con il primo semestre, durante il quale dovranno sostenere esami fondamentali comuni a diversi corsi, come quelli biomedici, veterinari, farmaceutici e sanitari. Superare questi esami sarà la condizione per poter entrare nella graduatoria unica nazionale che, in base ai posti disponibili, deciderà chi proseguirà con il secondo semestre. Chi non riuscirà ad accedere alla seconda parte del corso potrà comunque conservare i crediti (CFU) acquisiti e scegliere di proseguire con corsi affini o alternativi. Un decreto delegato, che sarà emanato dal Ministero dell’Università entro 12 mesi dall’approvazione della delega, stabilirà se l’ingresso nella graduatoria richiederà anche il superamento di un test nazionale o se sarà sufficiente la media dei voti ottenuti durante il primo semestre.

Le risorse per l’accesso a Medicina

Un emendamento approvato in commissione precisa che la sostenibilità dell’iscrizione al primo semestre dei corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria dovrà essere valutata in base alla disponibilità di posti dichiarata dalle università. Questo aspetto è cruciale, considerando la limitata disponibilità di spazi e risorse negli atenei italiani. Inoltre, una proposta di modifica suggerisce di coordinare il numero di iscrizioni ai corsi di laurea con le esigenze delle specializzazioni sanitarie post-laurea, tenendo conto delle carenze di personale nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Formazione e orientamento

Il disegno di legge introduce anche modifiche per quanto riguarda le attività formative legate alla preparazione degli studenti. Le iniziative di orientamento, realizzate in collaborazione con gli ordini professionali, dovranno rientrare nel programma dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO), noto anche come alternanza scuola-lavoro. Inoltre, i corsi di preparazione per gli studenti e i diplomati che intendono accedere a Medicina saranno extra-curriculari, quindi si terranno nel pomeriggio e non durante l’orario scolastico.

In sintesi, la riforma del numero chiuso per Medicina apre la strada a un nuovo modello di accesso, che prevede un primo semestre di selezione, ma con l’obiettivo di garantire maggiore equità e ridurre l’impatto delle attuali limitazioni, mantenendo però una solida attenzione alle risorse disponibili.

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