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Paura all’Università di Salerno, crolla un grosso albero: tre feriti, un 25enne in terapia intensiva

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L'albero crollato

Tragedia sfiorata intorno alle ore 13.30 di oggi, 30 novembre, presso il campus dell’Università di Salerno dove è crollato un grosso albero: il bilancio è di tre feriti, di cui un ragazzo di 25 anni in gravi condizioni. Il giovane si trova ricoverato in terapia intensiva.

Università di Salerno, crollato un grosso albero: feriti tre studenti

Il crollo si è verificato intorno alle ore 13.30 di oggi, 30 novembre, nei pressi dell’edificio E2 all’Università di Fisciano. A causa del forte vento l’arbusto è crollato al suolo causando il ferimento di tre persone, un ragazzo di 20 anni e due 25enni.


La Polizia sul posto

Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che, dopo le operazioni di recupero, hanno affidato i tre feriti alle cure dei sanitari del 118 intervenuti sul posto. I feriti sono stati poi trasferiti in ospedale per le cure del caso. Preoccupano le condizioni di un ragazzo di 25 anni che è ricoverato in terapia intensiva a causa di fratture a bacino e cranio. ea interessata dal crollo è stata transennata. Indaga la polizia.

La testimonianza di un altro studente

Di seguito la testimonianza di un altro studente che ha assistito alla scena come riportato da Il Mattino.

“Ero sul posto e ho prestato i primi soccorsi insieme ad altri ragazzi. Il pronto soccorso è arrivato dopo 10 minuti, sono stati tempestivi. C’era un ramo che stava schiacciando un ragazzo, volevamo toglierlo ma non siamo riusciti a spostarlo. Abbiamo cercato di tenere il ragazzo sveglio. Poi un altro ragazzo era disteso a terra svenuto, aveva un ramo sotto la schiena. L’altro, invece, era in piedi ricoperto di sangue ma non si ricordava dove si trovasse, come si chiamasse e soprattutto non vedeva. Poi carabinieri e vigili del fuoco con la motosega hanno tagliato i rami. I tre studenti stavano seguendo il TFA ed era l’ora di pausa. È una zona di transito, io stesso sono passato dieci minuti prima. L’albero era vecchio e pendeva, si poteva intervenire prima”.

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