Un focolaio di Coronavirus, divampato all’interno di un convento nello stato del Michigan, in Usa, non ha dato scampo ad un gruppo di 13 suore, morte una dopo l’altra a causa del Covid-19. La maggior parte delle suore uccise dal virus, tutte appartenenti dell’ordine di San Felice, sono morte nei due mesi di aprile e maggio, nel pieno della prima ondata della pandemia in tutto il mondo, l’ultima invece è deceduta alla fine di giugno, aggravando il dolore dell’ordine a cui appartenevano le suore ma anche della comunità in cui le suore lavoravano nelle scuole, nelle biblioteche e nel campo dell’assistenza.
Coronavirus: strage di suore in un convento negli Usa
“Siamo addolorate per tutte le nostre sorelle che sono morte durante la pandemia” ha dichiarato Mary Christopher Moore, a capo dell’Our Lady of Hope Province, che comprende più di 400 suore dell’ordine di San Felice. “Siamo grati a tutti quelli che hanno pregato per noi e ci hanno aiutato in tutti modi possibili“. Non si sa bene come il coronavirus sia entrato nel convento ma purtroppo, come accaduto anche in Italia, la struttura si è rivelata come uno dei luoghi dove più facile è stato per il virus colpire. Del resto stiamo parlando di ambienti dove il contatto quotidiana è costante e prolungano, dove si condividono spazi in ogni momento della giornata e dove spesso vivono donne anziane.
Le vittime del convento avevano un’età compresa tra i 69 e i 92 anni e non son servite le misure di contenimento varate a marzo in tutti i conventi per contenere la diffusione del contagio come la sostituzione della Messa di persona con un servizio live streaming. Il virus si è insinuato silenziosamente facendo una strage.