A fronte della nuova e maggiore disponibilità di vaccini a mRna, sarebbe meglio vietare AstraZeneca anche agli over 60. Così Marco Cavaleri, presidente della task force sui vaccini dell’Ema, spiegando che, a fine marzo quando era stato deciso di non porre restrizioni, “avevamo visto una probabile rarissima associazione tra AstraZeneca e le trombosi, ma in un contesto pandemico il rapporto rischi-benefici” è comunque “favorevole per tutte le età”.
Cavaleri: “Meglio vietare AstraZeneca a tutti”
“I vaccini ad adenovirus funzionano meglio dopo la prima dose, ma dopo la seconda vengono superati da quelli a mRna, in particolare contro le varianti sudafricana e indiana. Tutti funzionano bene contro la malattia grave”, spiega Cavaleri.
Johnson&Johnson “ha dato meno problemi di AstraZeneca, anche se è stato usato poco. Con una dose risulta utile per alcune categorie difficili da raggiungere, ma resta ad adenovirus ed è preferibile riservarlo agli over 60″.
Aggiunge
Aggiunge: ”È vero che ogni Stato ha avuto un approccio diverso, ma la nostra scelta è stata fatta in piena pandemia quando la priorità era vaccinarsi con quel che c’era. Non va dimenticato che l’Ema è alla base delle autorizzazioni dei vaccini usati dall’Oms in mezzo mondo, dove ancora oggi c’è scarsità di dosi. È chiaro che una volta migliorato lo scenario alcuni Paesi avrebbero potuto usare prima i vaccini a mRna”.
Sui giovani
Categorico sui giovani: “Nei giovani i rischi della malattia calano e il messaggio per loro potrebbe essere di usare preferenzialmente i vaccini a mRna, ma la scelta la lasciamo ai singoli Stati”.