Gli immunizzati contro il virus Hpv sono ancora troppo pochi, il 38% delle femmine e il 31% dei maschi. Per questo motivo partirà l’iniziativa di IncontraDonna con calendario immunizzazioni, che rilancia perciò la campagna nazionale #lavaccinazionenonhaetà per sottolineare l’importanza della prevenzione con i vaccini.
Vaccini Hpv: l’importanza della prevenzione contro il virus
La vaccinazione è, forse, l’intervento di sanità pubblica più prezioso che esista. Contro il virus dell’Hpv, che determina il 97% dei tumori alla cervice uterina, il vaccino è gratuito da anni, è raccomandato sia per maschi sia per le femmine dagli 11 anni di età e protegge da forme di tumore degli organi riproduttivi, della testa e del collo e da infezioni di cute e mucose causate da questi virus: viene pertanto considerato come ‘il primo vaccino contro il cancro’.
Ma tra i 12enni gli immunizzati raggiungono solo il 38% delle femmine e il 31% dei maschi. L’Herpes Zoster (o Fuoco di Sant’Antonio) infetta ogni anno 157mila persone, e nei pazienti oncologici può portare a gravi complicanze.
Vaccini Hpv: riparte la campagna nazionale #lavaccinazionenonhaetà
La fondazione IncontraDonna rilancia perciò la campagna nazionale #lavaccinazionenonhaetà avvalendosi del “Disco del Calendario Vaccinale”: strumento patrocinato dal ministero della Salute e della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) con il contributo non condizionante di Gsk e Msd, che indica tutte le immunizzazioni obbligatorie e raccomandate dai primi anni di vita fino alla terza età e sarà distribuito durante gli eventi promossi dalla fondazione.
Per raggiungere l’obiettivo stabilito dal Piano di prevenzione vaccinale 2023-2025 “è necessario ridurre le diseguaglianze e prevedere azioni per i gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili“, ha affermato la presidente della fondazione, Adriana Bonifacino, nel corso della conferenza stampa alla Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica.
A sottolineare l’importanza dell’azione preventiva sono intervenute anche Grazia Lomoro e Antonella Iadanza, pazienti e volontarie della Fondazione IncontraDonna. “A metà maggio ho iniziato ad avere un dolore su una vertebra, poi diffusosi fino al seno e alla pancia“, ha ricordato Lomoro. “La diagnosi del medico? Herpes Zoster. Dolori insopportabili, per cui sono stati prescritti antidolorifici molto forti. Molte persone non conoscono neanche l’esistenza di questo vaccino. Vacciniamoci“.