Cronaca

“Vaccini da aggiornare con le nuove varianti”: il monito di Garattini

“Vaccini da aggiornare con le nuove varianti“. Ad affermarlo il professor Silvio Garattini, presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano.

Garattini: “Aggiornare i vaccini”

Iniziamo con il dire che il vaccino attuale protegge dalla variante Delta in termini di ospedalizzazione e conseguenze gravi della malattia. In futuro però potrebbe esserci certamente bisogno di un nuovo vaccino alla luce di nuove varianti capaci di resistere ai vaccini attuali.

Per questo motivo oggi è necessario vaccinare l’intera popolazione mondiale, diversamente la globalizzazione in atto farà diffondere varianti nate magari in luoghi lontani da noi. Questo dovrebbe portarci a vaccinare davvero tutto il mondo, non per un atto di beneficenza ma come atto di sano egoismo perché per uscire da questa situazione bisogna annullare la circolazione del virus”.

Sulla terza dose Garattini: “La terza dose è in studio negli Stati Uniti ed è prevista per la categoria di coloro che hanno avuto un trapianto d’organo o hanno un tumore e quindi sono sottoposti a terapie immunosoppressive, dal momento che le due dosi proteggono solo in modo parziale queste persone particolarmente fragili e con un sistema immunitario spesso compromesso dalle terapie.

Questi studi diranno se sia necessario quindi un terzo richiamo o se invece non convenga farlo. Ad oggi sappiamo che la copertura del vaccino attuale dura almeno nove mesi e studi fatti indicano che due dosi proteggono anche contro le conseguenze gravi della Delta. Tutto sta a capire il lasso di tempo nel quale si è protetti. Bisogna poi stare molto attenti nella valutazione perché è chiaro che le industrie farmaceutiche hanno tutto l’interesse che la terza dose venga prevista per tutti.

Oltre al fatto che adesso stanno salendo anche i prezzi dei vaccini, con un mercato che vuole sempre aumentare produzioni e commerci. Bisogna quindi che la terza dose venga fatta solo se constatiamo che sia necessario farla e ad oggi non ci sono elementi dal punto di vista scientifico tali da affermarlo, fatte salve le persone di cui ho detto poco fa”.

Produzioni e forniture

Sulla questione di produzioni e forniture: “Pensando a una terza dose o a un nuovo vaccino, l’Italia non può trovarsi di nuovo a dipendere da altri per avere le dosi necessarie. Il nostro Paese ha il dovere di produrre vaccini: siamo una delle maggiori potenze al mondo e non è credibile che non siamo in grado di produrre il vaccino anti-Covid.

Non è possibile aspettare la buona volontà degli altri per cui se vogliono ci inviano le forniture altrimenti restiamo a secco. In Italia avevamo anche un progetto di vaccino in sviluppo Reithera che poteva essere una via, ma è stata bloccata dalla Corte dei Conti”.


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